Deve essere pianificata prima della partenza, durare otto giorni e comprendere attività fisica, sonno e alimentazione salutare
L'estate è alle porte e con essa anche le meritate vacanze dopo mesi di intenso lavoro. Molti però non riescono a godersi appieno e al meglio il tempo libero e spesso tornano alla vita di sempre più stressati che riposati. Ma la vacanza perfetta esiste e si può realizzarla e viverla seguendo alcune semplici regole. Quali? Destinazione campagna (o in ogni caso andando in un posto immerso nella natura), abbinata ad un po' di attività fisica (senza però esagerare), per un periodo ideale di otto giorni, con una adeguata pianificazione dei posti da visitare e delle cose da fare prima della partenza, che venga vissuta fino all’ultimo giorno e che comprenda momenti in grado di ‘lasciare il segno’.
Sarebbero queste le indicazioni da seguire, individuate da diversi studi pubblicati e in seguito raccolte da ‘Scientific American’, per ‘assicurarsi’ la vacanza ideale.
PIANIFICAZIONE – Un buon viaggio, secondo quanto spiegato dagli esperti della ‘Erasmus University’ di Rotterdam su ‘Applied Research’ in ‘Quality of life’, inizia dalla programmazione e organizzazione delle giornate: i livelli di serotonina (il cosiddetto ‘ormone della felicità’) iniziano a crescere in questa fase incrementando la sensazione di benessere ancora prima di iniziare la vacanza.
PERIODO – Per quanto riguarda la durata del viaggio, un articolo della ‘Radboud University’ sul ‘Journal of Happiness studies’ ha sottilineato che il livello degli ormoni legati al relax e alla soddisfazione inizia a crescere subito dopo la partenza, raggiungendo il picco all'ottavo giorno.
Inoltre una ricerca della stessa ‘Erasmus University’ ha messo in evidenza che la durata perfetta, almeno dal punto di vista degli effetti sull'umore a lungo termine, sia, per viaggi, meno di tre settimane.
DESTINAZIONE – La scelta della destinazione ottimale mette d’accordo gli studiosi e le relative ricerche: tutti indicano il contatto con la natura come quello più adatto a ‘ricaricare’ le energie e la mente, ma la campagna che svetta rispetto alle altre destinazioni ‘naturali’. Una ricerca dei ‘Sage Colleges’ di New York ha cercato di spiegare scientificamente le peculiarità della campagna, scoprendo che il ‘Mycobacterium vaccae’ (microbatterio che si trova comunemente nel suolo, in particolare nelle aree campestri di collina o montagna) se iniettato nei topi aumenta il livello di serotonina e riduce il livello di ansia.
ATTIVITA’ FISICA SONNO E ALIMENTAZIONE – Anche sull'attività fisica da fare durante il periodo di ferie, il parere dei ricercatori è unanime: in quantità moderata è ottimale. “Il viaggio migliore – scrivono gli esperti della ‘Erasmus University’ – sembra non avere un pacchetto di attività ben strutturate ma piuttosto una serie di 'vagabondaggi' casuali, senza dimenticare l'importanza del sonno e di un'alimentazione diversa da quella abituale”.
QUALCOSA CHE LASCI IL SEGNO – Al rientro si tende a giudicare la vacanza soprattutto dagli attimi più intensi e solo potendo ricordare dei bei momenti si percepisce la sensazione di aver trascorso delle belle ferie.
VIVERE LA VACANZA FINO ALL’ULTIMO GIORNO – Oltre ai bei momenti, l'altro parametro fondamentale sul quale viene giudicata l'intera vacanza sono gli ultimi giorni. Meglio, quindi, non lasciarsi invadere dalla malinconia che può sopraggiungere quando ci si accorge che le ferie stanno per finire e continuare a viverla fino all'ultimo.
Lo studio della ‘Erasmus University’, effettuato su mille vacanzieri, ha dimostrato infatti che; quelli che hanno definito la propria vacanza 'molto rilassante' hanno avuto effetti più duraturi di quelli che l'hanno definita solamente 'rilassante'.
Infine, il viaggio, non solo ristora la mente, ma puo' anche salvare la vita. Una ricerca pubblicata su ‘Psychosomatic Medicine’ della ‘State University’ di New York ha dimostrato infatti che il rischio di morte, per qualsiasi causa, per chi va in ferie almeno una volta l'anno si riduce del 29%.
S.C.