EDITORIALE SUGONI M’VILA MICHU DODO CALCIOMERCATO ITALIANO DEI PRESTITI / MILANO – L’elogio del prestito. Eccolo l’emblema dell’estate italiana. Un’estate senza notti magiche e anche senza colpi magici. Tolte le comproprietà, alle società è stata tolta anche la formula più usata per scambiarsi giocatori negli ultimi anni. Così, ecco farsi largo una nuova strategia: quella di prendere giocatori in prestito biennale, con un riscatto già prefissato.
Così l’Inter si è assicurata Dodò, con il riscatto che diventerà obbligatorio alla prima presenza. Altro inedito del nostro calciomercato. In pratica una cessione a titolo definitivo mascherata e con pagamento dilazionato nel tempo.
Così, il calciomercato Inter, si arricchirà presto del tassello M’Vila (alla fine della lunghissima telenovela il Rubin ha detto sì), così vorrebbe prendere Medel (e proprio per questo la frenata nella trattativa con il Cardiff) e poi eventualmente l’attaccante.
Così il calciomercato Roma ha messo a segno l'affare Salih Uçan. Della serie, mi prendo un paio d’anni per valutare il mio acquisto e – cosa niente affatto secondaria – per spalmare nel tempo l’eventuale spesa. Prestito insomma è diventata la parola magica.
Ne ha usufruito il calciomercato Napoli per assicurarsi in pratica il vice Higuain, Michu. All’inizio lo Swansea voleva cederlo, quando ha deciso di accettare di darlo in prestito, la trattativa è decollata. I quasi dieci milioni di euro del riscatto diventano una cosa quasi secondaria, perché Michu sarà pagato solo se dimostrerà di valerli.
E‘ questo (oltreché quello di non dover tirare fuori tanti soldi) il grande vantaggio del prestito. Al punto che la trattativa Lucas Leiva è ferma proprio perché il Liverpool in prestito non vuole darlo. Se cambierà idea, allora si potrà chiudere a breve, altrimenti no. Così – grazie al prestito, il secondo consecutivo – potrebbe restare a Napoli per un’altra stagione anche Reina.
In prestito il Milan ha dato Matri al Genoa, in prestito non è riuscito a prendere Vrsaljko. I soldi – non è un segreto – non ci sono. Almeno da noi. Basta superare i confini per vivere l’altro mercato. Quello che sembra quasi un “fantamercato”.
Quello degli 80 milioni per Luis Suarez al Barcellona, i 40 per Alexis Sanchez all’Arsenal e i 35 per Fabregas allo United. Quello che magari finirà per portare Falcao al Real e Angel Di Maria (seguito anche dalla Juve) ad una tra Psg e United. Oppure quello che – attraverso la cessione di Diego Costa al Chelsea per 40 milioni – ha permesso all’Atletico Madrid di assicurarsi Mario Mandzukic. Uno che Inzaghi sognava di avere nel suo Milan. Uno che negli ultimi anni ha fatto benissimo prima al Wolfsburg e poi al Bayern. Uno che alla fine è stato pagato “solo” 22 milioni. Un prezzo che sembra quasi basso per l’altro mercato. Quello di giocatori che una volta in Italia eravamo abituati a trattare e a prendere praticamente in ogni stagione. E che oggi, invece, possiamo solo limitarci ad osservare da lontano. Perché sono giocatori che non si possono prendere certo in prestito.
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