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Fiorentina, Gomez: “In Germania mi fischiano sempre, ormai sono il capro espiatorio”

L’attaccante tedesco: “I tifosi tedeschi sono fissati, questa storia va avanti dal 2008”

FIORENTINA GOMEZ GERMANIA FISCHI/ ROMA – Mario Gomez esce allo scoperto: l'attaccante della Fiorentina, contestato in Germania dopo la sconfitta rimediata dai campioni del mondo in amichevole contro l'Argentina, punta il dito contro i tifosi tedeschi, rei di fischiarlo a priori ormai da quasi sei anni. “Sono abiutato ai fischi, contro l'Argentina è stata solo l'ulteriore conferma di questa situazione. La storia va avanti dal 2008 ed è proseguita con il flop in Sud Africa nel 2010 – ha dichiarato Gomez in un'intervista rilasciata a 'Tz.de' – All'Europeo 2012 mi sono riscattato segnando tre gol ma poi fui additato come uno dei responsabili della sconfitta contro l'Italia. Ormai mi fischiano sempre, ad ogni incontro internazionale segno che non si tratta di fischi per una scadente condizione atletica. Alcuni giocatori come Podolski, reduci dai Mondiali del 2006 e dagli Europei del 2008 sono rimasti nell'immaginario di tutti in maniera positiva e sono diventati beniamini dei tifosi. Io invece sono il capro espiatorio ma ho le spalle larghe: i miei amici e la mia famiglia sanno che in campo metto sempre l'anima, Fischiarmi è diventata una consuetudine e non riesco a capire perché”. 

RITORNO IN NAZIONALE – “Sentivo da inizio settimana una strana senazione, come se la gente pensasse a me come un rincalzo e che il ct avesse voluto premiarmi perché non ero stato convocati per i Mondiali in Brasile. Mi dispiace soprattutto per i miei genitori: loro mi hanno dato una buona educazione, hanno fatto di tutto per permettermi di giocare a calcio e adesso devono sentire i fischi dalla tv. Se avessi segnato contro l'Argentina sarei stato omaggiato da tutti ma così non è stato e mi hanno imputato come uno dei responsabili della sconfitta. A me non interessa, io vado avanti per la mia strada”

BAYERN MONACO – “Quella dei fischi non credo sia una questione di rispetto perché non mi riguarda cosa fanno gli altri. I tifosi tedeschi hanno il fischio facile, mentre in Italia non è così. Al Bayern Monaco con van Gaal feci tre mesi di panchina e quando entravo cercavo di fare quello che potevo. I tifosi però erano sempre scontenti ed è anche per questo che ho deciso di andarmene”.

S.F.

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