Calano le presenze anche nei mesi di luglio e di agosto e rispetto al 2013 i pernottamenti restano uguali solo grazie agli stranieri. Crescono del 2% i prezzi degli hotel
INDAGINE ALBERGHI ESTATE PRESENZE E PREZZI / ROMA – I mesi di luglio e agosto saranno ricordati dagli albergatori italiani come i peggiori della storia moderna. Per la prima volta, secondo i dati dell'indagine di ‘Federalberghi’, le presenze sono calate sia a luglio (-0,6%) sia ad agosto (-0,2%) e rispetto al 2013 la stagione ha chiuso in pari in quanto a pernottamenti solo grazie alla presenza degli stranieri (+0,6%), mentre è calata la domanda interna (-0,6%).
Anche sul fronte occupazionale si è registrato un -1,3%, frutto di un -2,9% di lavoratori a tempo indeterminato ed un -0,3% di lavoratori a tempo determinato. Dati che per il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca ha giudicato come “tristemente negativi” aggiungendo che “la stagnazione dei mercati turistici nel Belpaese sia diventata quasi un fenomeno cronico”, e ha chiesto  una cura a base di “misure non convenzionali, quali, la riduzione della pressione fiscale e del costo del lavoro, aumento del massimale per i pagamenti in contante, semplificazione delle procedure per il rilascio dei visti turistici e promozione, promozione, promozione del Belpaese nel mondo ed nell'Italia stessa”. Il presidente dell'associazione degli albergatori ha inoltre spiegato: “Il risultato negativo arriva dopo anni di risultati negativi assommatisi gli uni agli altri nel tempo, e fa suonare il campanello d'allarme per uno dei principali settori economici del Paese. L'effetto lenitivo della crescita dei turisti dal resto del mondo registrata negli ultimi tre anni (giugno/agosto 2011 +11%, giugno/agosto 2012 +1% e giugno/agosto 2013 +4,1%) – ha aggiunto – non è più sufficiente a compensare il crollo della domanda interna e ciò mette con maggior evidenza a nudo il grave momento che le strutture ricettive del Paese stanno attraversando, ancor più grave nelle località che si rivolgono quasi esclusivamente alla clientela domestica”.
HOTEL PRICE INDEX – Crescono invece del 2% i prezzi degli hotel in Italia secondo l'Hotel Price Index di ‘Hotels.com’. Nei primi sei mesi del 2014, i viaggiatori che hanno soggiornato negli alberghi italiani hanno infatti speso in media 129 euro per camera a notte, anche se si segnalano notevoli differenze tra le città prese in esame dall'analisi.
A guidare la top ten delle città dove i vacanzieri hanno speso di più c’è Capri. Dopo un incremento del 3%, i prezzi degli hotel hanno raggiunto nei primi sei mesi del 2014 quota 221 euro. Al secondo posto la vicina Positano, dove una camera è costata mediamente 219 euro a notte, nonostante un calo del 3% rispetto al 2013. Sul terzo gradino del podio si piazza Bellagio, dove c'è stata una diminuzione dei prezzi del 7% ma si rimane su una media di 203 euro per notte. Ravello ha visto la maggiore flessione dei prezzi a livello nazionale, con un calo dell'11% rispetto ai primi sei mesi del 2013. Le tariffe medie per una camera d'albergo si sono comunque fermate a 190 euro. Al quinto posto Taormina, con una media di 182 euro (+4%), seguita da vicino da Amalfi a 181 (-6%) e Stresa a 163. Completano la classifica dei primi 10 posti Sorrento e Venezia, dove i viaggiatori hanno pagato circa 161 euro per camera a notte in seguito agli incrementi rispettivamente del 7% e del 2%, e Como, con una media di 151 euro. I viaggiatori che hanno speso di meno nei primi sei mesi del 2014 sono quelli che hanno scelto come destinazione Pompei la spesa media per camera a notte è stata di 71 euro (in seguito ad un calo dei prezzi del 6%). Meno 1% anche a Catania e Brescia (una notte in hotel è costata 81 euro per camera) e -2% a Padova.
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