L’Associazione britannica di salute pubblica ha realizzato un’indagine che analizza l’apporto calorico delle bevande alcoliche
SALUTE DIETA CALORIE COCKTAIL / ROMA – Il cocktail fa ingrassare quanto un cheeseburger. E’ questa la conclusione alla quale sono giunti i medici britannici che hanno lanciato l’allarme sulle “bombe” iperacaloriche nascoste nell’alcol. L'Associazione britannica di salute pubblica ha realizzato un'indagine che analizza l'apporto calorico delle diverse bevande alcoliche richiamando l’attenzione sulla quantità massiccia di calorie presenti in un dink, spesso ritenute erroneamente molto più leggere.
L’INDAGINE – Secondo quanto emerso dai calcoli dell’organizzazione britannica durante la ricerca, il peso calorico dell'alcol (che frequentemente non è considerato come troppo dannoso per la linea) equivale invece a quello di cibi ritenuti dannosi per la linea, si pensi alla categoria del junk food, come ad esempio i cheeseburger. I nutrizionisti britannici hanno sottolineato che un semplice bicchiere di vino bianco contiene 180 calorie, quindi quanto un consistente trancio di pizza, i soft drink con un superalcolico e acqua tonica valgono quanto un bignè, mentre un cocktail con frutta e liquori, come la 'pina colada', contiene le stesse calorie, e cioè 450, presenti in un cheeseburger. La ricerca è stata realizzata su 2.117 persone ed è emerso che il 10% dell'apporto calorico quotidiano per gli adulti è legato proprio al consumo di alcol inoltre l'80% dei britannici sottostima le quantità di calorie assunte con il vino. L'associazione britannica di salute pubblica ha fatto sapere che si augura che l'Unione europea studi una direttiva ad hoc per fare in modo che le calorie degli alcolici vengano indicate sui menù di ristoranti e bar. Un'iniziativa che secondo i medici britannici, promotori di una pillola contro l’alcol, potrebbe essere di qualche efficacia nella lotta a sovrappeso e obesità.
PILLOLA – Nel Regno Unito, il ‘National Institute for Health and Care Excellence’ (NICE), ha deciso infatti di cominciare a combattere la piaga sociale dell’alcolismo con un nuovo farmaco: una “pillola anti alcolismo” che potrebbe essere disponibile già il prossimo anno. Il farmaco (che si chiamerà Nalmefene e costerà 3 sterline per unità, circa 3,8 euro) inibisce il desiderio, e quindi diminuendo la voglia di bere si comincia a bere di meno. I ricercatori inglesi però ci tengono a sottolineare che la pillola non è miracolosa e da sola non basta a guarire: occorre la volontà di guarire e la costanza nel seguire anche altri consigli, primo fra tutti smettere di bere evitando pub, bar, feste con alcolici, insomma ogni tentazione che possa annullare l’effetto della compressa. Secondo gli studi dei ricercatori il farmaco può ridurre il desiderio di bere alcol in eccesso in sei persone su dieci, nell’arco di sei mesi di tempo. E in Scozia, dove viene prescritto da tempo, ha dato ottimi risultati: basta prenderlo alcune ore prima di bere per limitare gli eccessi. L’obiettivo è limitare il consumo di alcol (che in Inghilterra uccide più della droga), che secondo le ultime ricerche è tra i più elevati al mondo. Il progetto dovrebbe costare all'Nhs, il servizio sanitario nazionale britannico, 288 milioni di sterline all'anno, circa 367 milioni di euro, e salvare circa 1.900 vite umane in cinque anni, risparmiando alle casse del Paese il costo di 44mila ricoveri in ospedale.
ALTRE BIBITE “NOCIVE” – Oltre a vino, soft drink e superalcolici, ci sono alte bevande da evitare per la dieta. Per seguire una dieta povera di calorie, il consiglio dei nutrizionisti è quello di evitare le bibite gassate e gli energy drink, in quanto sono enormemente ricchi di calorie. Preso singolarmente il caffè è privo di calorie, ma spesso diventa il presupposto per l’ingestione di bevande che a base di latte e zucchero che ne richiedono la presenza. Chi è a dieta deve puntare al massimo sul caffè nero, ma l’unica bevanda che davvero non possiede calorie è l’acqua.
S.C.