L’ex capitano della Juventus ha parlato in occasione del suo quarantesimo compleanno
CALCIO DEL PIERO 40 ANNI / ROMA – Alla vigilia del suo quarantesimo compleano, Alessandro Del Piero ha rilasciato una lunga intervista a 'La Gazzetta dello Sport'. L'ex capitano della Juventus non ha dubbi su quale, a livello professionale, sia l'annata da ricordare: “Il 2006, per il Mondiale e non solo. Perché sono rimasto alla Juventus in serie B, anzi senza sapere dove avremmo giocato. E non cambierei nulla, perché abbiamo dimostrato chi eravamo. E ci siamo rialzati”.Â
CAMPIONE – “Mi sarebbe piaciuto essere Michael Jordan”.
ITALIANE IN EUROPA – “Difficile fare una previsione, spesso è una questione che sfugge ai pronostici troppo facili, che in questo momento ci porterebbero a dire che siamo distanti anni luce dalle più forti. Faccio due esempi: 1993-94, la mia prima stagione alla Juve. In Coppa Uefa perdemmo contro il Cagliari, tra i fischi. Un anno dopo finale di Uefa, l’anno dopo ancora vinciamo la Champions. Aggiungo: due anni fa chi avrebbe detto che l’Atletico Madrid sarebbe arrivato in finale? Insomma, non ci piangiamo troppo addosso e lavoriamo per tornare a vincere”.
SOGNI – “Ho giocato con e contro campioni straordinari, ho vinto tantissimo con alcuni di loro. Nella realtà . Però nei sogni… qualche volta ho fantasticato, da piccolo e non solo, di giocare con Platini e Maradona… Pensi che avrei addirittura lasciato la dieci!”.
GRANDI EX – Le strade del calciomercato hanno portato Del Piero lontano dall'Italia e dalla Juventus, club di cui è stato una bandiera: “Credo che i calciatori, quelli preparati, siano pronti per assumersi grandi responsabilità . Non parlo soltanto a livello di club, ma anche nelle istituzioni, basta pensare al lavoro che sta facendo Platini. Comunque giocatori come Maldini, o grandi bandiere come lui, rimarranno per sempre legate alla storia del club, senza bisogno di alcuna carica o qualifica”.
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