GENOA ESCLUSIVO RONCAGLIA / GENOVA – E' arrivato in prestito dalla Fiorentina, ha migliorato e reso più competitiva la difesa del Genoa, in poco tempo ha conquistato tutti. Facundo Roncaglia ha ritrovato il sorriso, ha stregato Gasperini e si è ripreso la 'Selección': zero grilli per la testa, solo grinta e umiltà da vendere. L'ex giocatore del Boca Juniors è tornato a parlare, lo ha fatto in esclusiva per Calciomercato.it, raccontando e svelando i segreti del 'Grifone' e stilando un primo bilancio stagionale.
Roncaglia, vi aspettavate una partenza del genere?
“Non pensavamo di poter partire così, con tanti giocatori nuovi e l’affiatamento da trovare. Era difficile prevederlo. Altri erano avvantaggiati, ma dopo un inizio con luci e ombre, siamo venuti fuori alla grande. Quattro vittorie nelle ultime cinque partite ci hanno dato fiducia. Oltre ai risultati stiamo macinando un buon calcio. La concorrenza è spietata e le squadre dietro si rifaranno sotto presto”.
Stessi punti del Napoli e vittorie importanti, dove vuole arrivare il Genoa?
“L’obiettivo principale è arrivare ai 40 punti prima possibile, a quota raggiunta ci guarderemo intorno e valuteremo cosa fare da grandi. In Italia non puoi rilassarti, serve tenere dritte le antenne, perché se perdi un paio di partite, poi fai i conti con altre prospettive. È inutile nascondere quanto sia bello stare lassù, vogliamo continuare a divertirci e a far divertire i nostri tifosi. Il Genoa è una grande piazza e noi giocatori daremo tutto per dare lustro al blasone del club più antico in Italia”.
Mister Gasperini che tipo di allenatore è? Che rapporto ha personalmente con lui?
“Il mister è una persona preparata, con uno staff che lavora insieme da anni. In allenamento lavoriamo e fatichiamo tanto, questo ci permette di stare bene fisicamente e reggere i ritmi sino alla fine delle partite. Non sono un caso le reti realizzate nei finali. Il rapporto con Gasperini è basato sull’aspetto professionale, come è normale che sia tra un tecnico e un giocatore. Lo ringrazio per la stima. Sta a me farmi trovare pronto e dimostrare che può contare su di me”.
La vittoria sulla Juventus cosa ha rappresentato per voi?
“Il segnale che se siamo umili, compatti e giochiamo da squadra possiamo dire la nostra anche contro squadre più attrezzate. Siamo stati i primi, sinora gli unici, a battere i campioni d’Italia. La Juventus ha disputato un’ottima gara, noi abbiamo avuto il merito di reggere l’urto e, nel recupero, ci siamo presi la partita. Forse il risultato più giusto sarebbe stato un altro, così va il calcio. La scorsa stagione era stato il Genoa a subire una beffa a 'Marassi', quando perse per una magia di Pirlo su punizione dopo aver a lungo dominato. Me lo ricordo bene, anche se non ero a Genova”.
Quali sono gli attaccanti più difficili da marcare in Italia?
“C’è solo l’imbarazzo della scelta, non è vero che in Italia non giochino più dei fuoriclasse. Contro elementi come Tevez e Higuain, compagni in Nazionale, devi mettere in conto di soffrire. E come loro ce ne sono diversi altri. Se posso aggiungere una cosa comunque, non so quante squadre in Italia possano permettersi una coppia di attaccanti centrali come Matri e Pinilla. Occupano la stessa posizione, ma hanno caratteristiche diverse. Contare su due come loro per il Genoa vuol dire tanto”.
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