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Tecnologia, debutta in Olanda la prima pista ciclabile a pannelli solari

Collega Amsterdam a due sobborghi: in 25 chilometri produce e fornisce energia a tre famiglie

TECNOLOGIA OLANDA PISTA CICLABILE PANNELLI SOLARI / ROMA – Dopo i tulipani, i mulini a vento, i parcheggi multipiano per biciclette, l’Olanda diventa famosa anche per la prima pista ciclabile “verde”: qualche giorno fa, infatti, è stata inaugurata la prima strada pubblica a pannelli solari integrati capace di produrre e fornire energia a tre famiglie.

La pista collega Amsterdam a due sobborghi, nel tratto tra Krommenie e Wormerveer, 25 chilometri a nord, percorso che scorre a lato della strada provinciale e che quotidianamente è utilizzato da circa 2.000 ciclisti tra bambini che vanno a scuola e lavoratori pendolari. Da qualche giorno un tratto lungo 70 metri è stato ripavimentato con file di celle solari in silicio cristallino, montate su calcestruzzo e ricoperte da uno strato di un centimetro di vetro temperato traslucido. All’apparenza il tratto può sembrare fragile, ma non lo è visto che potrebbe passarci sopra un Tir, senza incrinarlo. I pannelli rotti inoltre sono facilmente sostituibili e non comportano la necessità di ripristinare un'intera sezione di strada. La durata media prevista è di 20 anni.

IL PROGETTO – Il nome del progetto è SolaRoad, ideato dall’Istituto di Ricerca Olandese TNO ed iniziato nel 2009. Le celle solari vengono inserite in lastre speciali di cemento e ricoperte con un vetro che permette il passaggio della luce solare. Sono stati inoltre aggiunti un rivestimento non adesivo e una leggera inclinazione utile alla pioggia per lavare via lo sporco in modo tale da lasciare la superficie pulita. In questo modo viene garantita la massima esposizione alla luce solare, anche se i pannelli producono comunque il 30% di energia in meno rispetto a quelli più conosciuti e diffisi e generalmente fissati sui tetti delle abitazioni.

L’IDEA INIZIALE – Due ingegneri americani, Julie e Scott Brusaw, cominciarono a pensare ad un sistema di pannelli solari da strada già nel 2006, e dal 2009 la loro Società ha un contratto con l’America’s Federal Highway Administration (Dipartimento dei Trasporti). Per i prossimi tre anni si tratterà di una fase di test.

FUTURO –  L'attuale realizzazione è da ritenersi ambiziosa, visto il costo (3 milioni di euro) finanziati sostanzialmente dalle autorità locali e in futuro si punta a raggiungere i 100 metri in programma per il 2016, per poi arrivare a coprire il 20% dei 140.000 km di strade olandesi. Se oggi i 70 m forniscono energia a tre caseggiati, un domani si pensa d poter sopperire al fabbisogno energetico di semafori, segnaletica stradale luminosa e auto elettriche. L’idea, infatti, è quella di estendere il più capillarmente possibile questa concezione negli anni a venire: il Tno stima che il 20% delle strade olandesi (circa 28 mila km) potrebbe essere adattato a questa pavimentazione. Ma non è tutto. Dalle strade si pensa già alla casa, infatti il “sogno” dei coniugi Brusaw è quella di un'abitazione tutta o quasi off grid grazie ad un vialetto solare, al patio o alle passerelle.

NEGLI STATI UNITI – L’Olanda ha il merito di questo primato, ma vari Paesi stanno pensando di trasformare le proprie strade in giganteschi pannelli solari. L’approccio di SolaRoad è simile a quello del consorzio americano Solar Roadways. Gli americani intendono però integrare da subito varie funzionalità supplementari come per esempio quella di riscaldamento sciogli-neve, led incorporati nei pannelli che possano comporre testi (stop, rallentare per esempio). Per far partire la produzione sono stati raccolti circa 2,5 milioni di euro.

S.C.

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