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Chievo, Campedelli: “Cavani e Drogba, che rimpianti! Malesani? Mai più”

Il presidente clivense svela anche un retroscena su Ibrahimovic: “Era vicino al Verona”

CHIEVO INTERVISTA CAMPEDELLI A 'LA GAZZETTA DELLO SPORT' / MILANO – Il presidente del Chievo Campedelli ha rilasciato una lunga intervista a 'La Gazzetta dello Sport' di cui vi riportiamo alcuni estratti:

SARTORI – “Mi fa un effetto strano vederlo in un altro club. L’ultimo anno è stato pesante, lo capisco. Qui la porta per lui sarà sempre aperta, magari però troverà la sua sedia occupata”.

RIMPIANTI – “Con tre miliardi di lire Drogba era nostro, poi la Lazio, che doveva comprare Eriberto e Manfredini, si tirò indietro. Ibrahimovic, invece, l’avevamo visto ma era più vicino al Verona. Cavani è il vero rimpianto: costava tanto, ma con il senno di poi non l’avrei perso”.

VENDERE IL CHIEVO – “Ci ho pensato solo una volta, 10 anni fa, ma il compratore non era serio”.

CORINI – “A parte i risultati, sono cose che è giusto restino negli spogliatoi. Non è stata un scelta facile, ma era quella giusta. Le porte sono aperte anche per lui ma conoscendolo penso che per lui sia un discorso chiuso”.

MARAN – “Può aiutare la squadra a ritrovare lo spirito del Chievo. Ho rivisto il branco di lupi alla ricerca del pallone, come con Delneri e Di Carlo“.

MALESANI – “È stato il mio primo allenatore da presidente, tra noi c’è un rapporto di amore. Come idee calcistiche è uno dei più all’avanguardia, ma non lo potrei mai riprendere dopo la corsa sotto la curva quando allenava il Verona“.

SCUDETTO – “Lo vince la Juventus. Ha più solidità e poi ha Pogba, il vero top player”.

S.D.

 

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