L’allenatore nerazzurro si sbilancia sul mercato invernale in entrata
CALCIOMERCATO INTER INTERVISTA MANCINI A LA GAZZETTA DELLO SPORT / MILANO – Roberto Mancini, nel corso di una lunga intervista concessa a 'La Gazzetta dello Sport', ha parlato di calciomercato Inter e non solo. Ve ne riportiamo alcuni estratti:
PROMESSA – “Se arriviamo in Champions League, e io ci credo fortissimamente, vado alla Cattedrale di Santiago de Compostela. In bici”.
TORNARE A VINCERE – “Ci vuole tempo, lavoro, programmazione e attenzione. Ma bisogna tornare a vincere. L'ostacolo? Le altre squadre che giocano insieme da anni. La Juventus, la Roma, poi il Milan e il Napoli che è miglioratissimo. Poi, voglio sottolineare una cosa: prendere una squadra a metà stagione non è mai facile. E rispetto a dieci anni fa è tutto meno semplice perché là c’era una squadra che aveva già vinto, sapeva come fare. In tanti anni di carriera, però, non ho mai avuto una squadra così ricettiva in pochi giorni a disposizione”.
ACQUISTI A GENNAIO – Ampia parentesi sul calciomercato di gennaio: “Per quel che potrà fare, la società mi ha dato pienissima disponibilità. Due o tre acquisti a gennaio andrebbero bene. Cerci è un giocatore forte e importante, mi pare di aver capito (ride, n.d.r.) che voglia tornare in Italia. Ci vuole un colpo di fortuna… L'esterno d’attacco è un obiettivo, poi vediamo come si evolverà il mercato di gennaio. Dobbiamo seguire chi non gioca, chi non è motivato ed è infelice dove si trova. Siamo dietro da tempo a Cerci. Possibilità di acquisto? Alte, ma lo diciamo piano. Lavezzi? Nel calcio può succedere di tutto. Arriva a giugno? Chissà… Salah è un giovane molto interessante. Perisic è un buon giocatore, ha il profilo giusto ma non è facile da prendere. Lucas Leiva è un big, la sua esperienza ci sarebbe utile”.
BALOTELLI – “La gente lo schiva? Beh, c’ha messo anche un po’ del suo… Credo che Mario debba passare un buon Natale. Che ritorni ad essere com’era. Se lo rivorrei? Se tornasse forte com’era un tempo sì. E chi, così, non lo rivorrebbe? Dipende tutto da lui”.
CESSIONI – “Nel calcio succede: magari con un’uscita importante puoi acquistare giocatori che creino una base anche per il futuro, giovani o meno. Guarin? Fredy ha tante qualità e quell’anarchia che ha addosso può perderla solo lavorando”.
CLAUSOLA CONTRATTO – “Mai sottoscritta. Non esiste alcuna clausola di uscita in caso di mancata qualificazione in Champions. Non raggiungere quell'obiettivo non sarebbe un dramma. Ci si riproverà. Faremo l'impossibile per arrivarci. Prima della firma, la prima cosa che mi hanno detto è stata: 'Guarda che non abbiamo una lira, ma ti vogliamo'. Io non c’ho creduto al fatto delle lire ho detto di sì. L’Inter, beh, è l’Inter”.
NAZIONALE – “Non era una priorità, semmai è vero che avrei potuto aspettare altri club, tipo in Francia. Ho avuto zero segnali per la Nazionale, davvero. Nel calcio spesso succedono cose inattese. Io non pensavo nemmeno di essere qui e invece sono tornato a Milano, dieci anni dopo. Se in futuro dovesse arrivare l’Azzurro, sarebbe un onore”.