Intanto l’Istat colloca l’Italia in terza posizione per numero di presenze totali negli esercizi ricettivi
VIAGGI I NUMERI DEL 21 / ROMA – Secondo l’Unwto Barometer anche quest’anno il turismo mondiale spazzerà un altro record. Il 2014 è, infatti, destinato a chiudersi con un volume di oltre 1,1 miliardi di viaggiatori, con i primi 10 mesi dell’anno che hanno fatto segnare una crescita del 5%, superiore alle aspettative degli analisti dell’Organizzazione Mondiale per il Turismo. Nel monitoraggio per macro-regioni, l’area che ha fatto segnare gli incrementi più significativi risulta quella delle Americhe con un +8%, seguita da Asia-Pacifico con un +5% e dall’Europa con +4%.
MACRO-REGIONI – Come detto, a determinare il buon andamento del turismo mondiale, secondo gli espeti dell’Unwto Barometer, sono state le performance di determinate destinazioni per area. Nelle Americhe gli incrementi più importanti ci sono stati per alcune mete caraibiche, negli Usa e in Messico, mentre in Asia-Pacifico si sono consolidati i flussi turistici verso Giappone e Corea del Sud. Forti aumenti che per l’India (+7%) che hanno in parte bilanciato i crolli della Thailandia. Australia e Nuova Zelanda (+2%) sostengono le buone performance dell’Oceania. L’Europa rimane la regione del mondo più visitata: nel dettaglio, oltre al buon andamento di traffico nel Nord del Vecchio Continente, si è aggiunta una buona ripresa nella crescita di destinazioni come Spagna, Grecia e Malta che hanno contribuito al raggiungimento del +7% nell’intero bacino dell’Europa mediterranea. La crescita in Medio Oriente (+4%) e in Africa (+3%) risulta moderata, risultato che tiene conto delle tensioni socio-politiche nella regione araba e delle emergenze sanitarie in alcuni Stati africani. Nel dettaglio, l'Europa ha accolto 590 milioni di viaggiatori , l'Asia 270 milioni, le Americhe circa 180 milioni, l'Africa 69 milioni e il Medio Oriente 52 milioni.
Rifa Taleb, direttore generale dell’Unwto, ha analizzato i dati: “Si tratta di numeri importanti soprattutto in considerazione del fatto che in molte regioni del mondo sono in atto sfide sanitarie (ebola in primis) e geopolitiche (soprattutto in Oriente) abbinate a una fragilità economica che spesso rappresenta un deterrente per il turismo. La crescita del settore nonostante tutto, è di buon auspicio anche per il prossimo anno. Ciò che va evidenziato è anche il crescente interesse mostrato da molti governi nazionali nelle politiche a favore del turismo che potranno generare benefici per tutta l’industria”.
ISTAT – Dopo i numeri dell’Unwto, anche quelli dell’Istat. Nell'ambito dei paesi dell'Ue, l'Italia si colloca in terza posizione per numero di presenze totali negli esercizi ricettivi, con un'incidenza di quelle straniere superiore alla media europea (47,4 rispetto a 42,7%). Lo rileva l'Istituto di statistica nell'Annuario 2014. Nel 2012 l'Istat ha rilevato 33.728 esercizi alberghieri (-0,6% rispetto al 2011) e 123.500 esercizi extralberghieri (+3,1%). Le presenze dei clienti residenti scendono rispetto al 2012 sia negli esercizi alberghieri (-3,4%) sia negli extra-alberghieri (-5,4), al contrario la componente non residente della clientela aumenta in entrambe le tipologie di alloggio (rispettivamente +2,9% e 1,0%). I mesi di giugno, luglio e agosto, periodo preferito dagli italiani, sono scelti da meno della metà dei clienti non residenti (46,1%), i quali sono anche i più orientati verso gli alberghi a 4 e 5 stelle e preferiscono come mete le regioni del Veneto, Trentino-Alto Adige, Toscana e Lazio. Il flusso dei clienti nel 2013 (anche se i dati sono ancora provvisori) è di 376,7 milioni di presenze, in calo dell'1,1% rispetto al 2012, con una permanenza media di 3,63 notti (-0,04 notti). Nello stesso anno l'indice del fatturato nel settore dell'alloggio segna una contrazione dell'1,1%.
S.C.