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EDITORIALE MARCHETTI PUNTO CALCIOMERCATO / MILANO – Cosa spinge un calciatore a fare una scelta di vita? Un sogno o i soldi? Di sicuro l'ambizione. Come nel caso di Sebastian Giovinco, il cui futuro sembra ormai lontano dall'Italia, destinazione Toronto. In un calciomercato fatto di colpi importanti e ritorni eccellenti la decisione più coraggiosa è proprio quella dell'attaccante della Juventus che sceglie la Major League Soccer, quegli Stati Uniti che ancora una volta diventano frontiera da esplorare, il nuovo far west del mondo del calcio. Un universo che vuole affermarsi ai vertici dello sport come già fatto nel basket, nel baseball e nel football americano, facendo sognare tutti con schiacciate e fuori campo spettacolari. Per fare questo sono fondamentali le idee e le risorse, e questo gli americani lo sanno, visto che sono sempre state le loro armi migliori.
A Giovinco è arrivata una proposta da star, una offerta da 10 milioni di dollari a stagione per 5 anni per esportare non solo il suo talento ma anche un’idea di calcio. La stessa che in questi anni imprenditori come Pallotta, DiBenedetto, Tacopina e Saputo sono venuti ad apprendere dal campionato italiano. Tutto questo per trasformare un mondo che di americano ha ancora molto, dalle conference all'All Star Game, dal draft di inizio stagione al salary cup. Un mondo abituato alle star hollywoodiane che in questi anni è cresciuto grazie anche agli arrivi importanti di Beckham, Henry e altri grandi campioni. Giovinco non sarebbe un apripista per l'Italia, visto che negli ultimi anni la MLS ha visto protagonisti anche Nesta, Di Vaio, Corradi e Ferrari. E addirittura ha un predecessore d'eccezione, quel Roberto Bettega che nel 1983 fece proprio il suo stesso percorso, dalla maglia bianconera della Juve a quella di Toronto, per segnare 11 gol in 48 partite in quella che un tempo era la North American League Soccer.
Da allora di cose ne sono cambiate tante, ma è rimasta immutata l'ambizione americana di sfondare nel mondo del calcio eguagliando e magari superando il modello europeo. Non a caso a Toronto Giovinco ritroverà l'ex romanista Bradley e potrebbe affrontare Kakà con la maglia dell'Orlando City, senza dimenticare i Los Angeles Galaxy di Gerrard o il New York City di Lampard. Per una MLS sempre più spettacolare, che magari un giorno riuscirà ad attirare anche i vari Messi e Cristiano Ronaldo, o magari diventare la collocazione ideale anche per il talento di Mario Balotelli.