TORINO DARMIAN MILAN / TORINO – In una lunga intervista concessa a 'La Gazzetta dello Sport', il laterale del Torino, Matteo Darmian, si racconta: “Dissi addio al Milan quando capii che non avrei giocato quanto volevo. Evidentemente dovevo crescere prima di tornare un giorno in un grande club. Nel settore giovanile ero sempre il più basso ed il più magro, ma alla fine la conferma arrivava ogni anno. Un giorno incontrai per strada il presidente del Torino, Urbano Cairo. Solo tre giorni dopo mi chiamò il mio procuratore dicendomi che mi volevano i granata. Il destino… Futuro? Vorrei fare nel designer. Nel calcio non farei mai l'allenatore. Sono nato centrocampista seguendo Seedorf come idolo. Poi mi spostarono in difesa e guardavo Nesta. Alla fine, da terzino, c'era solo Maldini per me. Ed un giorno mi ritrovai al Milan in prima squadra con tutti e tre. Il calcio è stressante? Mi viene da ridere. Non ci ho mai perso il sonno. Mi sono svegliato solo un paio di volte prima dell'esordio al Mondiale contro l'Inghilterra. La notte dopo la sconfitta con l'Uruguay, invece, mi chiedevo cosa avrebbe pensato l'Italia di noi”.
L.P.
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