PARMA ESCLUSIVO SENSINI SPALLETTI VAZQUEZ DYBALA / RAFAELA (Argentina) – “Ho seguito da lontano la vicenda del Parma e sono molto amareggiato. La gente aveva già vissuto questo genere di situazione con Tanzi e non meritava di ritrovarsi in queste circostanze. Dispiace perché adesso la squadra ripartirà da una categoria che non risponde a quello che è il reale valore di una città bella come Parma con una grande tifoseria”. Questo il pensiero sul fallimento del Parma da parte di Roberto Nestor Sensini. L'attuale allenatore dell'Atletico de Rafaela ai microfoni di Calciomercato.it, analizza poi anche altri aspetti legati al campionato italiano.
Come vede Lazio e Udinese, squadre nelle quali ha militato?
“Sono contento per la Lazio perché nonostante non siano stati fatti investimenti al livello di Napoli e Roma, la squadra sta facendo un grande campionato grazie anche all'ottimo lavoro del tecnico. Spero possa arrivare adesso la qualificazione in Champions. Nell'Udinese Di Natale farà sempre gol fino a quando resterà in attività. Il campionato dei friulani resta positivo nonostante il gruppo non sia competitivo come quello degli anni passati. Quello friulano resta comunque un modello da seguire”.
Intanto il suo vecchio allenatore Ancelotti viene criticato in Spagna…
“Purtroppo questo è il calcio. In questo sport è tutto legato ai risultati e non c'è spazio per la riconoscenza. In squadre come Juventus, Psg, Chelsea e Bayern non puoi permetterti di arrivare secondo. Al Real punteranno tutto sulla Champions e se non dovessero arrivare fino in fondo senza dubbio la stagione potrà esser considerata negativa”.
Su Spalletti invece ragionano Milan, Roma e Napoli…
“Per me i problemi del Milan non sono legati agli allenatori, ma a quelle che sono state le scelte del club nell'allestimento dell'organico. A volte non basta avere un grande allenatore e l'Inter ne è la dimostrazione. Spalletti a Roma aveva fatto molto bene con una squadra meno attrezzata, secondo me, rispetto a quella di oggi dei gialllorossi. Il mister merita di allenare una grande nel campionato italiano”.
Vazquez e Dybala, suioi connazionali, incantano in serie A.
“Stanno facendo molto bene anche perché sono inseriti in un organico molto competitivo che a mio parere avrebbe potuto puntare alla qualificazione in Europa League. Il lavoro di Iachini è stato importante, cosi come la crescita di Dybala rispetto al giocatore acerbo visto al suo arrivo in Italia”.
Dybala seguito dalla Juve, mentre Vazquez ha scelto la Nazionale italiana.
“Oggi Dybala è il vero e proprio gioiello del campionato italiano. Lui sa come si gioca bene a calcio e chi ha questa dote può esprimerla anche in una grande squadra come la Juve. Non condivido invece la scelta di Vazquez di vestire l'azzurro e quella e di aprire la Nazionale agli oriundi. A mio avviso le convocazioni dovebbero esser rivolte solo ai giocatori nati in quel paese”.
Crespo e Cannavaro anche loro divenuti allenatori: cosa ne pensa? Quando torna in Italia?
“Ero stato vicino a tornare da allenatore in Italia, alcuni discorsi erano stati intavolati con Catania e Parma. Vedremo cosa ci riserverà il futuro. Mi fa piacere invece il percorso del mio amico Crespo, anche se è giustamente amareggiato per le vicende del Parma. Mi ha sorpreso invece la scelta di Cannavaro di intraprendere la carriera da tecnico. Per lui avrei immaginato più un futuro da dirigente”.
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