L’attaccante classe 1986 segna sempre. Ma i suoi atteggiamenti fanno discutere
CRAQUE MOMENTO OSVALDO BOCA ASINO / BUENOS AIRES (Argentina) – Fiumi di inchiostro sono stati scritti per raccontare Osvaldo. L'attaccante oriundo si è trasferito in Argentina dopo un rappporto burrascoso con la nostra Serie A, non perdendo il vizio di andare a rete ma neanche quello di far parlare di sé con comportamenti stravaganti. Sui rotocalchi di oggi fa infatti notizia l'ultima scenata in campo di Osvaldo: nella gara tra Boca ed Estudiantes si è messo a discutere con l'avversario Leandro Desabato, ha strappato una zolla d'erba e l'ha invitato a mangiarla, chiamandolo “asino“. Le sue gesta dentro e fuori dal campo, d'altronde, sono celebri: dalle liti alle rovesciate meravigliose, dai gesti tecnici alla sfuriata con Icardi che gli è valsa l'esclusione dall'Inter solo pochi mesi fa. Ma Osvaldo, quando si parla di calcio giocato, si sta confermando centravanti letale per ogni difesa.
Pablo Daniel Osvaldo nasce a Buenos Aires il 12 gennaio 1986. Comincia a giocare a calcio tra Lanus, Banfield e Huracan, debuttando tra i grandi nel 2005 con questi ultimi. L'Atalanta, che di giovani se ne intende, è corsa a prelevarlo e ha dato il la alla storia di odio e amore tra Osvaldo e l'Italia, che lo porterà anche alla Nazionale. Passando, ovviamente, dai gol: ne segna col Lecce, con la Fiorentina (dove in acrobazia si inventa una rete che fa fuori il Milan dalla corsa Champions), col Bologna. Non molti, ma facendo un grande lavoro in campo. Il salto di qualità arriva all'Espanyol nel 2010-11, quando esplode con un bottino di 22 reti in un anno e mezzo. E' il momento di tornare da grande giocatore in Italia e su di lui punta la Roma, guadagnando da una parte 28 gol in due stagioni, ma dovendo affrontare dall'altra il suo carattere fumantino: arriverà a confrontarsi in maniera aspra coi tifosi dopo il derby perso in finale di Coppa Italia. Va in Inghilterra, al Southampton, ma il mentore Pochettino può poco o nulla e si ritrova a escluderlo dalla rosa. Dopo appena sei mesi torna in A, vince lo Scudetto con la Juventus e segna l'unico gol in campionato proprio alla Roma – ovviamente esultando, per non farsi mancare nulla. Poi c'è l'Inter, per cui segna 7 reti in 19 presenze, ma arriva la scenata contro Icardi nella gara con la Juventus e finisce fuori rosa. Se ne torna in Argentina, continuando a segnare a valanga col Boca Juniors: ora è a quota 5 reti in 6 partite. Tra un gol e una polemica, Osvaldo non ha alcuna intenzione di fermarsi.