ITALIA GENTILI FUTURO CONTE MARCHISIO BERTOLACCI / ROMA – Archiviata la trasferta di Sofia contro la Bulgaria l'Italia di Antonio Conte si appresta a scendere in campo allo 'Juventus Stadium' nell'amichevole di lusso contro l'Inghilterra tra le continue polemiche legate all'infortunio di Marchisio. A fare il punto sul momento degli azzurri è intervenuto in esclusiva a Calciomercato.it il giornalista 'di 'Rai Sport', Bruno Gentili: “Di positivo nella trasferta di Sofia c'è sicuramente la reazione e il carattere della squadra, che hanno contribuito a riprendere una partita che si era messa male. Non dimentichiamoci però che la Bulgaria è una squadra tutto sommato modesta che ha collezionato appena 5 punti pareggiando in casa con Malta. A mio avviso ci sono ancora diverse cose che non vanno. Su tutte una ricostruzione che va a 'strappi' e che fatica a trovare la giusta continuità. Tanti giocatori sembrano fuori ruolo. Candreva lo vedo bene sull'esterno, al centro fa più fatica. L'assenza di Pirlo inoltre pesa tantissimo perché Verratti non mi sembra che abbia ancora la personalità e la forza per prendere in mano una squadra in un settore così importante del campo. E' bravo, giovane ma deve avere al proprio fianco qualcuno di esperienza”.
FORMAZIONE ANTI INGHILTERRA – Gentili riporta le news Italia sulla formazione che affronterà l'Inghilterra: “Considerato che si giocherà a Torino credo che la porta venga affidata a Buffon. Dietro dovrebbero esserci Ranocchia, Bonucci e Moretti. A centrocampo avrebbe potuto giocare Bertolacci ma è tornato a casa perchè non ha recuperato dall'infortunio alla spalla, ancora da valutare. Credo che giocheranno quindi Soriano, Verratti e Parolo, con Abate e Santon sugli esterni. Davanti giusto riconfermare Eder, in grande forma, e dare una nuova opportunità a Pellé“.
POLEMICHE E FUTURO CONTE – Torna poi sulle polemiche attorno all'infortunio di Marchisio, sfociate nell'abbandono da parte del ct Conte durante un'intervista di Gentili a 'Rai Sport': “Credo che il ct debba recuperare la pace interiore per ricreare un rapporto di tranquillità con tutto l'ambiente, stampa in primis. E poi deve togliersi di dosso l'involucro della Juventus a cui pare ancora troppo legato. Gestire una Nazionale non è come allenare un club. Solo così si potranno superare certe cose per il bene di tutti. Mi ricordo che anche Sacchi e Bearzot avevano queste ricadute ma lottavano e andavano avanti per la loro strada”.
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