INTER MANCINI SCUDETTO / MILANO – Ancora 55 giorni e finalmente l'Inter potrà archiviare una delle peggiori stagioni della sua storia. Chi pensava di aver toccato il fondo due anni fa con il record di sconfitte in un campionato stabilito dall'allora squadra di Stramaccioni potrebbe essere clamorosamente smentito. La versione 2014-15 della squadra nerazzurra, infatti, sta dimostrando che non ci sono limiti al peggio. Il pareggio interno contro il Parma ultimo in classifica e già virtualmente retrocesso, con calciatori che non percepiscono lo stipendio da mesi è la goccia che non solo ha fatto traboccare il vaso, ma lo ha anche fatto cadere a terra frantumandosi in mille pezzi. E le urla di Mancini durante l'intervallo rivolte a Shaqiri e soci si sono perse nel vento.
Gli anni post Triplete sono stati avari di soddisfazioni per l'Inter che, dopo un quinquennio in cui è stata fatta incetta di trofei, è tornata quasi nell'ombra. Ma, uno dopo l'altro, tutti quelli che la 'piazza' aveva indicato come i responsabili del declino hanno lasciato il posto: dal presidente Moratti che ha venduto la società a Thohir, passando per il Dt Branca ed il tecnico Mazzarri. Questi ultimi due, peraltro, si stanno rivalutando ad ogni nuovo insuccesso dei nerazzurri, tanto che si parla di un loro possibile connubio alla Roma. Ma se l'Inter continuerà a perdere potranno sognare anche la chiamata del Real Madrid…
Stavolta vi risparmiamo il gioco del 'Chi ha le colpe maggiori?'. La risposta più facile è: 100% dei giocatori, 100% degli allenatori e 100% della società. Ok, il totale è 300%, ma non sarebbe il primo conto che non torna all'Inter. Stavolta vogliamo analizzare meglio le parole dei protagonisti perché quando Ausilio ha detto che in vista della prossima stagione “si prenderà come modello la Lazio, che dopo un'annata negativa ha saputo risollevarsi senza doversi svenare sul mercato” ci è scattato deja vou. Ma non era stata detta la stessa cosa l'anno prima quando fu la Roma a fare l'exploit e, andando ancora più a ritroso, della prima Juventus di Conte?
Se davvero questi sono i modelli, però, allora Mancini è assolutamente inadeguato come stilista . A prescindere dalla qualità della stoffa a disposizione (certamente non eccelsa ma nemmeno scadente), infatti, quelle squadre vennero affidate ad allenatori che, almeno in Italia, era da considerarsi scommesse. Da Pioli esonerato dal Bologna che sarebbe poi retrocesso a Conte che prima dei bianconeri vantava solo 13 panchine in Serie A con l'Atalanta fino a Garcia, conosciuto solo dagli esperti di calcio francese. Il Mancio, invece, ha vinto sia in Italia che all'estero grazie (anche o soprattutto a seconda dei punti di vista) a presidenti in grado di spendere e spandere pur di assecondare le sue richieste di mercato.
E qui il cerchio si chiude. Mancini continua a dichiarare che il prossimo anno l'Inter lotterà per lo scudetto. Fantascienza? Forse sì, ma tra 55 giorni finisce il campionato ed inizia il calciomercato: già oggi tanti top player vengono accostati ai nerazzurri che partono in pole per aggiudicarsi lo scudetto dell'estate. Come ai vecchi tempi.
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