Il Ct della Russia si è espresso sul malumore della piazza capitolina
ROMA CAPELLO STRISCIONE PALLOTTA TIFOSI / ROMA – I tifosi della Roma non hanno ovviamente digerito il sorpasso in classifica dei cugini della Lazio, come dimostra anche lo striscione apparso ieri a Trigoria contro il presidente Pallotta. Sulla questione si è espresso Fabio Capello, ex tecnico dei giallorossi: “Lo striscione contro Pallotta punto di non ritorno? Dovrebbe essere il punto di non ritorno per tutti. A partire da questi momenti. Io l'ho sempre detto, l'ho sempre fatto. Probabilmente ero uno dei pochi che aveva il coraggio di dirlo – ha detto l'attuale Ct della Russia, a margine dei 'Laureus Awards' di Shanghai, come riporta 'AdnKronos' – Una delle cose più brutte che mi sia capitata nel calcio è quando dopo la sconfitta che subimmo contro l'Atalanta arrivarono i tifosi della Roma, gli ultras, e noi dovemmo andare lì di fronte; io ero assolutamente contrario a questa decisione però il presidente disse che dovevamo fare questo ed essendo un dipendente ho accettato, ma malvolentieri, infatti rimasi molto lontano dalla rete, andò a parlare Totti e basta”.
DECISIONI SERIE – “Dobbiamo essere giudicati per quello che facciamo e non davanti a dei tribunali inventati da persone con la fedina penale non puramente pulita – ha proseguito Capello – È il limite principale in tutti i posti, non solo a Roma, non vedo per quale motivo uno deve fare questo. Sono dispiaciuto che questo succeda continuamente e non si prendano delle decisioni serie”.
G.M.