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Serie A, Tommasi: “Pallotta ha ragione sugli ultras”

Il presidente dell’Aic si schiera dalla parte del presidente della Roma

SERIE A INTERVISTA TOMMASI A LA GAZZETTA DELLO SPORT / MILANO – Il presidente dell'Aic (Associazione Italiana Calciatori), Damiano Tommasi, ha concesso una lunga intervista a 'La Gazzetta dello Sport' per commentare le ultime news Serie A tra violenza negli stadi italiani, polemica Pallotta-Ultras Roma e striscioni vietati. Calciomercato.it vi riporta alcuni estratti delle dichiarazioni rilasciate dall'ex calciatore:

LA QUERELLE PALLOTTA-ULTRAS ROMA – “Non è strano quello che ha detto il presidente della Roma James Pallotta a proposito degli ultrà; gli strani siamo noi, ormai assuefatti al clima che si respira dentro gli stadi italiani e fuori. Pallotta ha espresso concetti sacrosanti, ma non bisogna personalizzare la sua battaglia perché questa battaglia serve a tutto il sistema. Il colloquio giocatori-tifosi dopo Roma-Fiorentina? Si sta discutendo di una nuova norma di giustizia sportiva per vietare questo tipo di comportamenti. Una cosa è avere una simbiosi tra squadra e tifosi, un’altra dover rendere conto a qualcuno del proprio lavoro. Bisogna rendere i calciatori consapevoli del loro ruolo. Certi gesti, come quello dei calciatori del Padova di lasciare le maglie agli ultrà dopo una sconfitta, sono devastanti perché hanno un effetto boomerang sull’opinione pubblica. Pertanto, vanno evitati”.

LA SOLUZIONE – “I rapporti tra i tifosi e le squadre devono essere normalizzati: all’estero nessuno si sognerebbe di fare ciò che facciamo noi in Italia. Non mi arrendo all’idea che da noi vengano considerati fisiologici comportamenti che altrove non hanno cittadinanza”.

STRISCIONI VIETATI – La chiosa finale è dedicata alla proposta di vietare gli striscioni all'interno degli stadi: “Vietare gli striscioni allo stadio risolverebbe il problema di certe frasi dove chi li scrive tira fuori il peggio di se stessi o di certi messaggi in codice. Tuttavia, ci sono striscioni ironici e goliardici che sono entrati nella storia del nostro calcio. Sarebbe un peccato vietare anche quelli”.

 

S.D.

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