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SPECIALE ITALIANS – Ibrahimovic sempre al top, Pandev annata persa

Edizione speciale dedicata ai top e ai flop della stagione fra gli ex stranieri della Serie A

ITALIANS VOTI PAGELLE EX STRANIERI SERIE A / ROMA – Appuntamento speciale con la rubrica di Calciomercato.it che oggi non si occuperà propriamente degli Italians, nel senso dei giocatori italiani all'estero, bensì di coloro che hanno lasciato un passato importante nella Serie A. Nelle nostre edizioni settimanali abbiamo sempre dedicato uno spazio importante agli ex stranieri che hanno militato nel massimo campionato italiano. Campioni, questi, che hanno preso altre vie. Per alcuni più fortunate, per altri meno. Zlatan Ibrahimovic ha brillato anche in questa stagione, confermandosi tra i migliori ex stranieri della Serie A in circolazione. Nella top 5 di fine stagione figurano altri due compagni di club come Javier Pastore ed Edinson Cavani. Bene anche il cileno Sanchez e l'ex Inter Coutinho. Tra i flop troviamo invece due ex Napoli che non hanno trovato fortuna a Istanbul: parliamo di Dzemaili e Pandev. Non benissimo nemmeno Torres, Isla e Cuadrado.

 

DA IBRAHIMOVIC A CAVANI, FINO A PANDEV: TOP E FLOP DEGLI EX STRANIERI DELLA SERIE A IN QUESTA STAGIONE

LA TOP 5 DEGLI EX STRANIERI DELLA SERIE A

ZLATAN IBRAHIMOVIC (Paris Saint-Germain): 8 – Al primo posto c'è sempre lui. E' inutile farcire di aggettivi positivi questo spazio, sarebbero scontati. Perché l'apporto di Zlatan Ibrahimovic alla causa del PSG è stata costantemente determinante in questi anni e si è confermata in quest'ultimo campionato: 19 gol in 24 presenze in Ligue 1, questo il bottino totalizzato in questa stagione nel massimo campionato francese. E' mancato, tuttavia, in Champions (solo 2 reti, a fronte anche di un infortunio). Nella fase finale della competizione europea, ci si è messa poi l'espulsione nella gara di ritorno col Chelsea lo ha costretto a saltare l'andata con il Barcellona. Probabilmente non sarebbe cambiato nulla nel confronto diretto con la sua ex squadra, ma le motivazioni dello svedese – soprattutto nella prima gara a Parigi – avrebbero potuto giocare un ruolo importante. In ogni caso, la sua stagione è stata oltremodo positiva. Annata, questa, che potrebbe aver chiuso la sua esperienza a Parigi: da capire insomma se il mercato possa riservargli un ritorno a Milano, sponda Milan. Raiola dice che il PSG non lo vende, ma le vie del mercato si sa vanno oltre le parole…

JAVIER PASTORE (Paris Saint-Germain): 7,5 – Segna poco, ma Javier Pastore in questa stagione è tornato ad essere il giocatore fenomenale che i tifosi del Palermo – e in generale gli amanti della Serie A – avevano apprezzato anni addietro. Fu uno dei primissimi acquisti nel rilancio del PSG, ma nel corso degli ultimi anni è stato un po' oscurato dall'arrivo di altri campioni come Ibra, Cavani, Lucas e Lavezzi. Difficile ritagliarsi un posto, ma alla fine le motivazioni sono tornate. Pastore, soprattutto dopo Natale, ha ritrovato una forma davvero invidiabile che lo ha portato a rilanciare la corsa del PSG in campionato (da gennaio 4 gol e 10 assist) e il suo nome nel panorama mondiale. Il PSG può tranquillamente ripartire da lui.

ALEXIS SANCHEZ (Arsenal): 7,5 – All'Arsenal ha ritrovato la voglia di sentirsi protagonista che, al Barcellona, aveva messo da parte. I 'Gunners' hanno speso tanto per lui, ma ogni sterlina è stata investita bene. Almeno per quanto riguarda questa stagione. Il cileno ha concluso la sua prima annata all'Arsenal con 16 gol all'attivo in 35 presenze. Diversamente da Pastore, Sanchez è partito benissimo, segnando otto gol nelle prime undici di campionato. Un po' meno bene nella seconda metà di stagione. Un calo fisiologico dopo aver fatto vedere le stelle ai suoi tifosi e gli incubi a ogni avversario incontrato da agosto a Natale.

PHILIPPE COUTINHO (Liverpool): 6,5 – Meno costante dei suoi colleghi sopra elencati, ma comunque prezioso ai fini della stagione del Liverpool. Ha fatto bene, a volte benissimo, e altre volte si è rivelato insufficiente. Ma, come detto, nel complesso la sua annata è stata certamente positiva. I numeri non sono esaltanti: 5 gol e 5 assist all'apparenza possono sembrare pochini. Le prestazioni che ha regalato lungo tutto l'arco del campionato, tuttavia, parlano per lui. Basta andare a rileggere i nostri speciali settimanali e troverete Coutinho, spesso e volentieri, tra i top del weekend.

EDINSON CAVANI (Paris Saint-Germain): 6,5 – Vale un po' lo stesso discorso fatto per Coutinho. Anche lui ha avuto alti e bassi. Spesso in ombra quando si è ritrovato al fianco di Ibrahimovic. Nonostante tutto i numeri sono ancora dalla sua parte: l'anno scorso 16 gol in 30 presenze, quest'anno 18 reti in 34 partite per una media realizzativa che è rimasta di 1 gol ogni 145 minuti. Insomma, il suo l'ha fatto, specie negli ultimi mesi di stagione quando – anche grazie al suo contributo – il PSG ha inanellato nove vittorie consecutive dopo la bruciante sconfitta di Bordeaux di metà marzo. Tra le reti decisive figurano anche quelle in Coupe de France e Coupe de la Ligue che hanno permesso alla formazione parigina di accaparrarsi praticamente tutti i trofei in palio entro i confini nazionali.

LA FLOP 5 DEGLI EX STRANIERI DELLA SERIE A

MAURICIO ISLA (Queens Park Rangers): 5,5 – Complessivamente sotto alla sufficienza. Ventisei presenze in stagione per il cileno che, a ben vedere, è approdato in una squadra dalle grandi ambizioni ma che si è ritrovata a correre per evitare la salvezza. Obiettivo, questo, che alla fine non è stato centrato. Annata non positiva per lui, ma almeno ha trovato spazio per giocare.

FERNANDO TORRES (Atletico Madrid): 5 – Qualche gol importante (doppietta al Real in Copa del Rey) dopo aver preso il volo da Milano che lo ha riportato a casa, ma poi praticamente più nulla. Spesso è stato preferito a Mandzukic, ma non ha saputo dare egual contributo del centravanti croato quando chiamato in causa. Ha fatto sensibilmente meglio che al Milan – difficile far peggio – ma non così tanto da guadagnarsi una sufficienza al termine di questi sei mesi. Ha bisogno di ritrovare motivazioni, voglia e anche un po' di fortuna. Solo a Madrid, sponda Atletico, può ritagliarsi un finale di carriera importante.

JUAN CUADRADO (Chelsea): 4,5 – Sai cosa lasci, non sai cosa trovi. Un detto che si associa bene al caso di Juan Cuadrado. Se è vero che nei primi mesi di stagione alla Fiorentina non ha garantito lo stesso apporto di gol con cui aveva chiuso l'annata 2013-14, è allo stesso tempo vero che a Firenze aveva contribuito a tenere a galla la formazione viola quando i vari Gomez e Giuseppe Rossi erano costretti in infermeria. Insomma, quando ce n'era bisogno la Fiorentina si è aggrappata al colombiano. A 'Stamford Bridge', tuttavia, la qualità non era per così dire merce rara. Ha faticato ad adattarsi ai ritmi della Premier League. Lo stesso Mourinho l'ha utilizzato con il contagocce (316' suddivisi in 12 presenze). Quando chiamato in causa non ha brillato, anzi. Insomma, è stato un flop. Per sua fortuna ha diversi estimatori in giro per l'Europa che non gli faranno mancare nuove sfide. Inter e Roma sono tra le squadre interessate.

BLERIM DZEMAILI (Galatasaray): 4 – Un buon contratto, un posto quasi assicurato, la Champions League. C'era tutto questo nel pacchetto promozionale che Blerim Dzemaili non ha avuto problemi ad accettare. Corteggiato dal Milan – anche se non così tanto da meritarsi una visita a casa – il centrocampista elvetico ha preferito la piazza turca a Milano. Con Prandelli in panchina, sembrava destinato ad aver un ruolo da grande protagonista. E invece così non è andata. Una condizione fisica deficitaria e tanti errori hanno così caratterizzato la sua prima parte di stagione. L'infortunio e il cambio di panchina hanno fatto il resto. E per lui non c'è stato praticamente più spazio nel finale di questa annata certamente da dimenticare.

GORAN PANDEV (Galatasaray): 4 – Se ci si fermasse solo alle gare di coppa nazionale la sua stagione sarebbe da otto (10 presenze e 7 gol, anche se contro squadre di categoria inferiore). Peccato che non abbia avuto lo stesso impatto anche contro avversari di maggior livello nella massima serie turca. Ha condiviso le stesse difficoltà di Dzemaili, ma non ha avuto l'imprevisto dell'infortunio. Solo 4 presenze in campionato. Prandelli l'ha portato con sé, ma subito deve essersene pentito. Il macedone non è mai riuscito a trovare la forma giusta. Già chiuso l'accordo con il Genoa, si augura che la piazza rossoblu possa garantirgli un rilancio.

Redazione

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