Roma, Spalletti su Zukanovic: “Ho rivisto la conferenza. Al giocatore è stato detto…”

Il tecnico giallorosso ha voluto ribadire il proprio giudizio sul giocatore

ROMA CONFERENZA SPALLETTI ZUKANOVIC / ROMA – Tra i tanti argomenti affrontati in conferenza stampa, il tecnico giallorosso Spalletti si è soffermato anche su Zukanovic, volendo fare una precisazione su quello che era stato un suo giudizio sul giocatore, a fronte di quanto riportato al ragazzo nel corso della sua presentazione.

Il collega di 'Sky', Assogna, aveva posto la seguente domanda: “Volevo chiedere del giudizio che il nuovo allenatore, Spalletti, ha dato su di te. Un po' lento ma molto bravo nella scelta delle soluzioni difensive e nalla posizione in campo. Se ti ci rivedi in questo giudizio”. Domanda alla quale Zukanovic ha risposto così: “Tutti conoscevano le mie caratteristiche. Sono molto intelligente e posso coprire bene lo spazio. Per me non c'è nessun problema se sono un po' lento, ma cosa significa lento. Io non sono troppo lento. Uso la testa e copro bene lo spazio. Queste cose si vedono”.

Spalletti ha voluto dunque precisare quanto detto in conferenza, dal momento che il giocatore aveva richiesto un colloquio con lui, ponendogli domande proprio sul giudizio espresso, che era il seguente: “Il giocatore è di carattere e forte fisicamente. Ha una bella presa di posizione. Fortissimo di testa e con buon piede. Sa inoltre iniziare l'azione. Ha la difficoltà di non essere velocissimo, però si posiziona sempre bene su quelle che sono le interpretazioni da dover avere per il difensore, ovvero 'esco-aspetto-scappo. E' uno che sa fare il suo mestiere”.

Nel corso della conferenza odierna Spalletti ha chiuso la vicenda così: “Ho dovuto richiedere il video della mia conferenza, nella quale ho elencato cinque qualità del giocatore, e in fondo ho detto che non era velocissimo, ma che sapeva fare il suo lavoro. In presentazione gli è stato invece detto che l'allenatore lo aveva definito lento. C'è differenza tra il dire 'non elegantissimo' e 'vestito da far schifo'”.

L.I.

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