Pisa, Gattuso: “Qui solo per la piazza. Se chiamassero dalla A…”

Il tecnico dei toscani ha parlato anche del momento positivo che vive il Milan

PISA GATTUSO SOCIETA' / PISA – “Le 4 cordate per il Pisa? Ringrazio Abodi, ma non tifo per nessuno, dopo l'esperienza con Dana non rispondo più al telefono a numeri che non conosco”. Così Gennaro Gattuso, tecnico del Pisa, ai microfoni di 'Sportitalia, dove ha cercato di fare il punto sulla situazione che si vive in società. “Devo ringraziare i ragazzi, è un gruppo eccezionale – ha aggiunto 'Rino' – Le problematiche ci sono, vi lascio immaginare come si può lavorare senza nessun punto di riferimento. Qualcosa deve cambiare: è vero che la famiglia Petroni è ancora proprietaria, ma in realtà non c’è nessuno. Devo ringraziare Abodi che sta cercando la soluzione a questo problema che non è da sottovalutare. Non voglio negarmi a nessuno, ma adesso il mio desiderio è portare avanti questa squadra e rimanere in Serie B. Se oggi sono qui è per la piazza e per queste ragazzi che ce la mettono tutta ogni giorno”.

L'ex centrocampista ha poi parlato anche del momento positivo che sta vivendo il Milan e non solo: “Finalmente dopo qualche anno la squadra è composta da tanti giovani. Quando si lavora con i giovani è normale lasciare per strada qualcosa. Si vede la mano di Montella e il progetto è molto chiaro. Nazionale? Dopo Conte, Ventura deve essere bravo a ricreare entusiasmo. Balotelli? Nel calcio non basta essere solo un buon giocatore. Mario sa di aver sbagliato tanto con i suoi comportamenti sia in nazionale che nelle squadre di club. Ci sono delle regole da rispettare e spesso è un gruppo coeso che ti fa raggiungere obiettivi importanti e non il singolo. Allenare in Serie A? Io devo fare un mio percorso e crescere. E' un mestiere complesso fare l'allenatore e non basta essere un ex calciatore. Serve la capacità farsi capire e avere le idee chiare, a me piace e lo faccio con grande passione. Se arriverà una chiamata da una società di Serie A affronterò l'esperienza senza alcuna paura”, ha concluso.

D.G.

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