INTER MILAN / Sono anni che il calcio italiano attende con ansia il ritorno delle milanesi. Da quando il Napoli è tornato ai vertici in serie A dopo il fallimento, con la Roma che ha ritrovato ambizioni di scudetto e Fiorentina e Torino hanno ripreso a sentire odore d'Europa, non si fa che ripetere che sarebbe meglio approfittarne (per le 'altre'). Gli equilibri infatti sarebbero poi tornati alla 'normalità', una volta che Milan e Inter avessero fatto ritorno ai fasti conosciuti in precedenza. Occorre tornare con la memoria alla stagione 2009-2010 per rivedere un'Inter maestosa, guidata da Mourinho alla conquista del Triplete. L'anno seguente poi, con Moratti che preferisce non far cassa con molti dei talenti in rosa, optando per una scelta di cuore, i nerazzurri terminano secondi, lottando con i cugini del Milan. I rossoneri vinsero il titolo, per poi tornare a lottare l'anno seguente, concludendo al secondo posto, alle spalle della Juventus. L'Inter invece, due anni dopo aver conquistato il mondo, era sesta, per poi divenire nona l'anno dopo, con un Milan terzo. Nessuna delle due, ad oggi, ha più assaporato il podio, accontentandosi, sporadicamente, dell'Europa League, con pessimi risultati. Da Mourinho a Pioli e da Allegri a Montella, l'inferno di Inter e Milan è alle spalle. Ora le milanesi si ritrovano nel limbo della Serie A.
Negli ultimi anni Berlusconi ha arricchito in maniera considerevole la propria collezione di allenatori. Con l'addio di Ancelotti si decise di puntare sulla storia del club, guardando a un calcio propositivo e moderno, optando così per Leonardo. Il brasiliano però durò soltanto una stagione, per poi lasciare posto all'ambizioso Allegri, che bene aveva fatto alla guida del Cagliari. C'è progettualità in questa scelta, senza contare uno scudetto, per poi dire addio anche a lui, in maniera brusca, alla 19esima giornata di campionato. Si tornò dunque a pensare al club e a chi l'avesse reso grande. Seedorf passò da un giorno all'altro dal campo alla panchina, godendosi 18 giornate prima d'essere esonerato. Una chance lunga un anno fu poi data all'amato Pippo Inzaghi, seguito dal 'nemico' Mihajlovic, esonerato nella volata finale, con Brocchi a dover completare l'opera. Dal 2014 al 2016, ecco il tempo risultato necessario a Silvio Berlusconi per comprendere di dover tornare sui propri passi, optando infine per Vincenzo Montella. Tecnico giovane ma con esperienza, in grado di impartire un'identità di gioco alle proprie squadre. Anche al Milan ci è riuscito, dimostrandosi tanto maturo da sacrificare in parte il proprio amato palleggio, in attesa di giocatori in grado di sostenerlo.
Discorso simile per l'Inter, che deve ancora del tutto riprendersi dall'addio di Mourinho, all'alba del triplete. Con Benitez non è mai scoppiato l'amore, anzi tutt'altro e, dopo Leonardo, un altro breve regno, quello di Gasperini, seguito da Ranieri e Stramaccioni. Tutto sembrava diverso invece con Mazzarri, strappato al Napoli, per poi 'scaricarlo' con l'arrivo della nuova dirigenza. Ecco dunque un ritorno nostalgico, con Mancini che non dura più di un anno e mezzo tra Thohir e Suning. Arriviamo dunque alla stagione attuale, caratterizzata da de Boer, Vecchi e infine Pioli. Come per il Milan, la scelta ultima ricade su un italiano esperto, che conosce il nostro calcio ed è in grado di lavorare con una squadra a partire dalle basi, ovvero dai giocatori, senza concentrarsi semplicemente sulla disposizione in campo e l'atteggiamento. Un tecnico completo dunque, oggi al settimo posto, a 7 punti dal podio, con tre vittorie consecutive in questo fine 2016, pronto a fronteggiare il proprio passato (Lazio), per dare inizio al nuovo anno come se fosse un'altra stagione.
Quasi come se stessero seguendo il consiglio ironico di Mino Raiola (fondere le due società), Inter e Milan hanno entrambe guardato al mondo cinese per il futuro. Suning per i nerazzurri e una cordata in attesa di conferma per i rossoneri: 105 milioni di euro spesi da Zhang nel passato mercato, a fronte delle penali corrisposte dalla Cina alla famiglia Berlusconi. Le milanesi hanno bisogno ora di colpi oculati, utili al gioco dei rispettivi tecnici, anche se non rientrino nel novero dei grandi nomi. A partire da calciomercato di giugno 2017 dovrà avere inizio un ricco sfoltimento delle due rose, con giocatori come Kondogbia e Honda (e non solo) pronti a dire addio, tornando a seguire le indicazioni di chi siede in panchina. L'Inter potrebbe tornare a guardare in Italia, con Pioli che vorrebbe Biglia e Acerbi per dare equilibrio alla propria rosa, con Berardi in attacco per aggiungere estro al fianco di Icardi. Decisamente più confuso invece il futuro calciomercato Milan, con l'attuale dirigenza che punta sui giovani talenti del vivaio, da affiancare a qualche nome importante. E' improbabile però che una cordata cinese possa avere interessi tali sulla crescita del vivaio, puntando piuttosto a nomi da poter 'vendere' mediaticamente.
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