FILIPPO INZAGHI MILAN VENEZIA / Filippo Inzaghi è stato uno dei più grandi attaccanti del Milan nell'era Berlusconi. Non particolarmente dotato sotto il profilo tecnico, ma abilissimo a farsi trovare nel posto giusto al momento giusto e a tramutare in gol le occasioni. Per lui 126 reti in 300 presenze con la maglia rossonera più due Scudetti, una Coppa Italia, due Supercoppe Italiane, due Champions League, due Supercoppe Europee e un Mondiale per Club. Nel 2012 la fine della sua carriera da giocatore e l'inizio di quella da allenatore, partita dal settore giovanile milanista. Due anni tra Allievi e Primavera, con una Viareggio Cup vinta, prima dell'approdo in Prima Squadra. Ma lì le cose non sono andate per il verso giusto, com'è risaputo dalle varie news Milan.
Nella stagione 2014-2015 Inzaghi non riesce ad andare oltre il 10° posto nella classifica del campionato di Serie A, rimanendo fuori dalle competizioni europee e condannando la squadra a cominciare la Coppa Italia dai preliminari nell'edizione successiva. Eppure fino alla pausa natalizia la situazione era abbastanza positiva. Il Milan era a pochi punti dalla zona Champions League e l'anno si era concluso con la prestigiosa vittoria contro il Real Madrid di Carlo Ancelotti in amichevole a Dubai. Ma il 2015 è stato un disastro e i rossoneri sono scivolati indietro, concludendo la stagione in modo fallimentare.
I buoni rapporto con la società non bastarono a Inzaghi per strappare una conferma, che sarebbe stata sorprendente. Arrivò l'esonero e Pippo decise di prendersi un anno sabbatico per studiare e migliorare, al fine di farsi trovare più pronto al momento di tornare in panchina. La sensazione è che al momento di prendere le redini del Milan, Inzaghi non avesse l'esperienza necessaria per gestire la situazione nei momenti complicati. Nonostante il suo grande passato da giocatore, vestire i panni di tecnico non è semplice. Mettiamoci poi il classico caos societario, le frecciate di Silvio Berlusconi, una squadra non altamente competitiva e qualche mela marcia nello spogliatoio. Non era facile per un allenatore esordiente come lui, che delle responsabilità le ha ma che vanno assolutamente contestualizzate.
Dopo la pausa presa, l'ex attaccante ha ripreso la propria carriera in panchina dal Venezia. Ha accettato di ripartire dalla Lega Pro, ma comunque da una società molto ambiziosa e che in sede di calciomercato ha investito molto per la promozione in Serie B. Non a caso la squadra è prima nel Girone B con 8 punti di vantaggio sul Parma. Pippo ha un organico di alto livello per la categoria, però ci sta mettendo anche del suo. Nonostante una classifica che lo premia, Inzaghi mantiene i suoi ragazzi con i piedi per terra perché la B non è ancora conquistata. Mancano ancora cinque giornata da giocare, non bisogna abbassare la concentrazione.
Il Venezia è pure in finale di Coppa Italia Lega Pro: sconfitto 1-0 a Matera all'andata, potrà rifarsi in casa il 26 aprile. Per l'ex Milan vincere un trofeo e conquistare la promozione sarebbe un ottimo modo per rilanciare la propria carriera di allenatore, dimostrando che l'anno in rossonero è stato solamente un incidente di percorso dovuto all'inesperienza. Il suo obiettivo è tornare in Serie A, magari confrontandosi con suo fratello Simone, che tanto bene sta facendo alla Lazio.
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