CALCIOMERCATO ROMA MONCHI RÜDIGER / Durante la conferenza stampa di presentazione di Eusebio Di Francesco, il direttore sportivo della Roma Monchi ha risposto anche alle domande sulle possibili cessioni di calciomercato Roma, soffermandosi in particolare su Salah e Rüdiger: “La Roma non ha intenzione di vendere giocatori, ma c'è la volontà di costruire la migliore squadra possibile. E' vero che c'è un'offerta di un club inglese per Salah, ma il prezzo lo fa la Roma e saremo noi a decidere se a quel prezzo lo venderemo o no. Per quanto riguarda Rüdiger non ci sono trattative aperte, ad oggi quindi zero possibilità che possa andare via dalla Roma”.
Anche su Manolas e Nainggolan, altri nomi al centro delle voci di calciomercato, il pensiero di Monchi è chiaro: “La Roma non è un supermercato, ma è una squadra che vuole giocare al massimo livello il campionato e che sarà in Europa. La nostra idea è mantenere la migliore squadra possibile. Non esiste una squadra nel mondo che non venda giocatori, il problema non è vendere, ma comprare male. Se andrà via un giocatore, lo sostituiremo nel migliore dei modi. Ripeto che l'unica trattativa aperta che abbiamo è con un un club inglese per Salah”. In tema di possibili uscite, balla il nome di Bruno Peres: “Il mister è stato chiaro, conoscevo Bruno ai tempi del Torino, mi è sempre piaciuto, ma deve tornare ai livelli di competività del passato e sono sicuro che con Di Francesco ci riuscirà”.
Sull'arrivo a sorpresa di Moreno, il dirigente capitolino spiega: “Il mio obiettivo non è prendere giocatori che non escono sui giornali. In ogni caso, sappiamo dove la squadra deve essere rinforzata, ma non credo che ci saranno soprese nel brevissimo termine”. Sempre in tema di acquisti, il direttore sportivo parla del capitolo portieri: “Se sto cercando il secondo? Al momento ne abbiamo tre (Alisson, Skorupski e Lobont)”.
Ma è il giorno di Di Francesco e Monchi racconta perché lo ha voluto alla guida della Roma: “Di Eusebio mi piace il percorso che ha fatto, lui con il Sassuolo ha fatto molto rumore. Una squadra piccola che è cresciuta moltissimo. Non ho voluto Eusebio perché mi ricorda l'allenatore spagnolo, ma semplicemente perché rappresenta molte cose: soprattutto la volontà di giocare e competere”.
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