CALCIOMERCATO ALLENATORI DISOCCUPATI / Alcuni hanno già vinto tutto o quasi, nonostante la giovane età, e sono ormai grandi nomi nel panorama internazionale. Altri hanno diverse esperienze alle spalle, e sono pronti a ripartire con l'entusiasmo e la carica del primo giorno. Ma, soprattutto, hanno in comune l'attuale status di disoccupati del mondo del calcio. Allenatori 'moderni', allenatori nostalgici: tutti alla ricerca di una nuova panchina e squadra da allenare. Eccoli nella speciale carrellata di Calciomercato.it.
Luis Enrique – Un disoccupato di lusso, che nel suo curriculum può già vantare due campionati spagnoli, tre coppe del Re, una Supercoppa di Spagna e il trittico di competizioni internazionali più importante: Champions, Supercoppa Europea e Campionato del mondo per club. Vittorie rigorosamente targate Barcellona. Tuttavia, il migliore allenatore della Liga 2014-2015, dopo la scorsa deludente stagione, ha lasciato la panchina blaugrana. Ad incidere come macigni sul suo addio la doppietta di Dybala e la rete di Chiellini, nel 3-0 d’andata dei quarti di finale di Champions che i blaugrana non sono riusciti a ribaltare al Camp Nou. Adesso lo spagnolo è in attesa di trovare una nuova sistemazione.
Paulo Sousa – Dopo aver vinto il campionato svizzero sulla panchina del Basilea, il portoghese si lega alla Fiorentina in un matrimonio durato due stagioni e terminato a maggio 2017. I risultati? Un quinto e un settimo posto per lui: troppo poco per ottenere una conferma anche per l’attuale stagione. E allora Sousa ha lasciato giugno ed è stato a un passo dallo Jiangsu, squadra della Super League cinese con cui c'era già l'intesa ma è mancata la firma sul contratto. Il vincolo è quindi rimasto soltanto una promessa, a causa di problemi di natura fiscale che hanno impedito la formalizzazione dell'accordo, tant’è che il club ha poi scelto Fabio Capello. E Sousa? Rimasto attualmente disoccupato e in cerca di squadra.
Walter Mazzarri – L’ultima esperienza, in Premier League alla guida del Watford, probabilmente non rimarrà fra i suoi ricordi più belli. Sotto vari aspetti. Non ultimo quello della lingua, per la quale Mazzarri più volte è stato preso di mira e criticato dai tabloid d’Oltremanica. Eppure nel primo anno l’ex allenatore di Napoli e della Reggina dei miracoli era riuscito a condurre alla salvezza il club. Nella stagione 2016-2017, invece, la pazienza e la fiducia in lui da parte della società è venuta a mancare, culminando con l’esonero di comune accordo del 17 maggio. Adesso Mazzarri potrebbe insidiare Juric alla guida del Genoa, dopo un avvio di campionato tutt'altro che brillante del Grifone.
Laurent Blanc – Dopo il ruolo di c.t. della Francia, il francese ha trovato gloria e trofei guidando dal 2013 al 2016 il Psg qatariota. In terra transalpina ha vinto tutto, anche se non è riuscito ad affermarsi in Europa nonostante i grandi investimenti sul mercato da parte del club. La risoluzione del suo contratto è costata alle casse della società 22 milioni di euro, non esattamente spiccioli. Ad aprile del 2017 il suo nome è stato accostato debolmente alla Roma per il dopo Spalletti, e dopo l’arrivo in giallorosso di Di Francesco addirittura al Barcellona per il post Luis Enrique. La dirigenza blaugrana tuttavia ha affidato la squadra a Valverde, e adesso il francese è alla ricerca di un club.
Thomas Tuchel – Non era facile sostituire uno come Klopp sulla panchina del Borussia Dortmund. Tuchel lo ha fatto dal 2015 al 30 maggio del 2017, giorno del suo esonero. E pensare che tre giorni prima aveva vinto la coppa di Germania battendo in finale l’Eintracht Francoforte. Questo non è bastato, e durante l’estate il suo è diventato uno dei nomi più gettonati nell'appuntamento col rituale valzer delle panchine. Addirittura, secondo i bookmakers inglesi, in vista di un possibile cambio della guardia con Antonio Conte rimasto però saldamente alla guida del Chelsea dopo la vittoria della Premier.
Frank de Boer – E pensare che la già disastrosa esperienza alla guida dell’Inter non è stata la peggiore per l’olandese. De Boer, infatti, era appena ripartito dalla Premier, ma è stato sollevato dall’incarico di allenatore del Crystal Palace dopo le prime quattro giornate di campionato, in cui non è riuscito a portare a casa nemmeno un punto e, quel che è peggio, lasciando a zero la casella in classifica dei gol fatti. Un record negativo praticamente impossibile da “migliorare” ulteriormente.
Francesco Guidolin – Salva lo Swansea al suo primo tentativo, al termine del campionato 2015-2016. La conferma sulla panchina degli inglesi è quindi matematica, anche se l’amore dell’ambiente nei suoi confronti non dura molto. L’esonero avviene infatti nei primi giorni del mese di ottobre, a causa di un inizio non certo brillante. Al termine della scorsa stagione il suo nome era stato accostato al Cagliari per subentrare a Rastelli, anche se poi quest'ultimo è rimasto saldamente alla guida dei rossoblù. Adesso l’allenatore di Castelfranco Veneto è in lizza fra i papabili a sostituire Juric, qualora il Genoa non riuscisse ad invertire la rotta in campionato.
Massimo Oddo – Anche lui come Mazzarri e Guidolin gravita in orbita Genoa, ma non è esculsa nemmeno Verona come destinazione. L’ultima esperienza di Oddo risale alla panchina del Pescara, dal quale è stato esonerato il 24 febbraio 2017 con la squadra inchiodata all’ultimo posto in classifica.
David Moyes – Nonostante la retrocessione, nei primi giorni di maggio aveva affermato di restare alla guida del Sunderland anche per la stagione 2017-2018. E invece Moyes è stato esonerato e sostituito da Simon Grayson. Del resto la discesa in Championship non costituiva una grande garanzia per ottenere la conferma.
Giuseppe Iachini – Di recente è stato in Inghilterra per studiare Guardiola e Conte. Così Beppe Iachini si è preparato per tornare a sedere in panchina dopo l’ultima esperienza non proprio gratificante all’Udinese, terminata a ottobre 2016. Ad inizio luglio l’ipotesi che potesse tornare alla guida del Palermo era forte, ma con la mancata concretizzazione del passaggio di proprietà da Zamparini a Baccaglini, anche la sua candidatura è decaduta.
Alberto Malesani – Sarebbe sbagliato e ingiusto ricordarlo soprattutto per il celebre sfogo in conferenza stampa da allenatore del Panathinaikos. Lui che è stato l’ultimo italiano a vincere l’Europa League nel ’98-’99 col Parma (allora Coppa Uefa). Malesani però non allena più da tre anni ormai, e la sua ultima esperienza a Sassuolo è durata appena un mese, durante il primo anno dei neroverdi in Serie A. Ma pochi mesi fa ha espresso il desiderio di voler tornare ad allenare, anche se non è ancora riuscito a trovare la sistemazione ideale.
Andrea Mandorlini – La sua esperienza in panchina è ferma all’esonero col Genoa della scorsa stagione, che ha visto il ritorno di Juric dopo che il croato era stato sostituito in precedenza proprio da Mandorlini. L’allenatore di Ravenna era stato voluto fortemente dalla società per raddrizzare un campionato storto nonostante un brillante inizio, ma la situazione, che non ha conosciuto alcun miglioramento, non gli ha consentito di portare a termine la stagione. Adesso è in cerca di una nuova squadra.
Alberto Zaccheroni – Nove punti in nove partite alla guida del Beijing Guaon non sono bastati all’allenatore di Cesenatico per restare alla guida del club cinese. E la sconfitta con l’Hebei è costata la panchina dopo appena cinque mesi. Adesso è commentatore per la partite della Nazionale italiana trasmesse dalla Rai.
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