Il tecnico rossonero parla alla vigilia del match con i blucerchiati
SAMPDORIA MILAN MONTELLA / Il Milan è atteso domani, alle 12.30, da un'impegnativa trasferta in casa della Sampdoria, ancora imbattuta in campionato. I rossoneri di Montella hanno avuto un inizio positivo di stagione ma vanno alla ricerca di conferme e di una stabilità tecnico-tattica. Calciomercato.it ha evidenziato per voi i passaggi più importanti della conferenza stampa del tecnico milanista.
SAMPDORIA – “Sono emozionato, la Samp è la mia storia. Ma so anche che la partita sarà molto complicata, è una squadra che gioca bene ed è ben disposta tatticamente. Dovremo essere molto lucidi. Da domani costruiremo il nostro futuro, andremo a incontrare dieci squadre molto forti. La classifica per ora è soddisfacente ma adesso l'asticella si alza e dovremo metterci qualcosa in più”.
SUSO – “Non ha bisogno di investiture da parte mia, ha dimostrato quanto vale con i fatti. In questa nuova posizione può fare meglio, accentrandosi può segnare di più. E' un adattamento mentale più che tattico o fisico”.
FORMAZIONE – “Sono pochi i giocatori che possono giocare ogni tre giorni, ma qualche rotazione certamente ci sarà. Cercherò di mettere in campo la squadra migliore, sapendo che c'è chi ha bisogno di giocare e chi di riposare un po' di più”.
NUMERI – “Abbiamo un possesso palla molto alto e tiriamo quasi quanto il Napoli, subiamo pochi tiri esattamente come loro. Numeri alla mano è un grande Milan, oltretutto composto da molti giovani. Dobbiamo ancora crescere ma siamo sulla strada giusta”.
RODRIGUEZ – “E' probabile che il rigorista designato sia lui”.
DIVARIO TRA BIG E PICCOLE – “Le grandi hanno fatto una campagna acquisti notevole, le differenze alla lunga potrebbero venire fuori ma la competitività si alzerà man mano”.
KALINIC E ANDRE' SILVA – “Silva sta migliorando costantemente e si sta adattando al campionato italiano, Kalinic è il giocatore più esperto che abbiamo davanti”.
BONUCCI E BIGLIA – “Da loro ci aspettiamo moltissimo, hanno esperienza e possono trainare i più giovani, oltre ad avere grande qualità”.