JUVENTUS ESCLUSIVO BALZARINI – Mercoledì sera, al cospetto dell'Olympiacos, è arrivato il primo successo stagionale in Champions League della Juventus. Una vittoria targata Gonzalo Higuain, con il 'Pipita' decisivo per il risultato finale dopo il suo ingresso in campo nella ripresa grazie ad un gol ''liberatorio' e all'assist per Dybala che poi ha portato al raddoppio firmato da Mandzukic. Un inizio di stagione finora in salita per l'ex attaccante del Napoli, a secco da quattro partite prima del sigillo contro la formazione greca e relegato per la seconda volta in panchina da Allegri a pochi giorni dall'esclusione nel derby con il Torino. Per analizzare il momento del numero nove e della squadra campione d'Italia in generale, la redazione di Calciomercato.it ha contattato in esclusiva Gianni Balzarini, giornalista di 'Sport Mediaset e 'Premium Sport'.
“La Juve gioca e produce vittorie sia con Higuain che senza Higuain – ha esordito Balzarini ai nostri microfoni – La presenza o meno in campo dell'argentino determina due situazioni tattiche differenti perché con la sua esclusione è Mandzukic che va a ricoprire il ruolo di prima punta, con caratteristiche ovviamente diverse. I fatti dicono che ha avuto ragione Allegri nel lasciarlo in panchina nelle ultime uscite, però su questo punto non abbiamo una prova matematica. Il gol contro l'Olympiacos avrebbe potuto segnarlo anche nelle partite precedenti in cui è rimasto a secco e magari non era aiutato dalla fortuna. Mercoledì ha avuto un pizzico di buonasorte in più, anche se era una rete facile da realizzare per uno come Higuain. Solo nelle prossime partite riusciremo a capire se si è sbloccato definitivamente, però credo che se non sarà così ci manchi davvero poco. Nell'arco di una stagione di un centravanti capitano quei periodi di astinenza dal gol in cui ti gira male: stavolta tutto è filato liscio e questo potrebbe già essere un buon segno per rivedere presto il vero Higuain”.
BENTANCUR E MATUIDI – Una delle rivelazioni di questa prima parte di stagione in casa bianconera è sicuramente il baby uruguaiano Rodrigo Bentancur: “Non sapevamo che giocatore fosse e che cosa potesse dare a questa squadra. Nelle volte in cui è sceso in campo ha dimostrato di essere un elemento che può dire già la sua in una squadra importante come la Juventus e di avere anche una buona dose si personalità, necessaria per giocare ad alti livelli e soprattutto con una maglia pesante come quella bianconera – ha sottolineato Balzarini – Matuidi? E' un calciatore che non appare, però se non c'è in campo te ne rendi immediatamente conto. Sono quelle pedine dal lavoro sporco che però possono diventare preziosissime, se non fondamentali, per lo scacchiere di una squadra. Si è subito integrato bene con Pjanic, si completano a vicenda. Anche per questo motivo e visto il parco giocatori che Allegri ha in rosa nel reparto offensivo, credo che lo schema ideale per la Juventus sia il 4-2-3-1, sicuramente più collaudato rispetto al 4-3-3 utilizzato dal tecnico in un paio di circostanze in questa stagione”.
BERNARDESCHI – Domenica sera nel posticipo contro l'Atalanta potrebbe scattare l'ora di Federico Bernardeschi: “A Bergamo può essere l'occasione per vederlo titolare, anche perché mi aspetto diversi cambi da Allegri – spiega Balzarini a Calciomercato.it – L'ex viola ha una grande voglia di scendere in campo dal primo minuto: stiamo parlando di un giocatore dalla spiccata personalità, che vuole dimostrare che la Juventus non si è sbagliata ad acquistarlo a quelle cifre (40 milioni di euro, ndr) dalla Fiorentina. Per me è assolutamente compatibile con Dybala, giocando da esterno, come si è visto contro il Chievo: la rete del terzo gol dell'argentino nasce proprio da uno scambio tra i due sulla destra”.
CORSA SCUDETTO – Infine, Balzarini fa le carte al campionato e al duello in testa alla classifica: “I fatti dicono al momento che le maggiori candidate al titolo sono Juve e Napoli. Però credo che l'avversario più difficile da battere per i bianconeri sia la Juventus stessa: se Buffon e compagni abbassano il proprio tasso di concentrazione e tensione nell'arco di una partita, allora diventano una squadra battiibile come le altre – ha concluso il giornalista – Ecco spiegato il motivo per cui Allegri si arrabbia spesso quando la Juve passa in vantaggio o ha un calo di concertazione e non riesce a chiudere la partita”.
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