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Da Nagatomo a Luis Alberto tante rinascite in Serie A

Sono tanti i calciatori rivitalizzati con l’aiuto del tecnico dopo aver rischiato di diventare meteore

NEWS SERIE A/ Cosa c'è di più vero nel mondo del calcio di un sano rapporto di stima e fiducia reciproca tra giocatore e allenatore?

Molte, forse troppe volte l'importanza della figura del tecnico è stata sottovalutata. Ma trovare l'allenatore giusto nel momento più opportuno e decisivo della propria carriera è la più grande fortuna che possa toccare ai giocatori.

Tanti campioni, o sedicenti tali, nel tempo si sono trovati a dover affrontare parabole quasi discendenti rimanendo ai margini della squadra. È proprio allora che per evitare di finire nel dimenticatoio generale entra in gioco lui, l'allenatore. Grazie al suo supporto ci si può e ci si deve rialzare, ricominciando soprattutto a lavorare sulla mentalità e sul carattere per poi modellare tutto il resto.

Questo campionato di Serie A, oltre ad essere tornato più competitivo, sta regalando sorprese anche sotto questo punto di vista.

Spalletti per primo sembra aver dato nuova linfa vitale ad un'Inter oramai da anni spenta e lontana dalla parte alta della classifica. Ha potuto contare su una rosa molto ristretta ma per ora è quello che ne sta facendo il miglior uso. Con lui molti giocatori sembrano essere stati rivitalizzati, uno tra tutti è Nagatomo che superata la soglia dei 31 anni, sta vivendo una seconda giovinezza.

Nonostante alcuni clamorosi errori iniziali, ha trovato più sicurezza e solidità riuscendo a garantire insieme a tutto il reparto difensivo discreti risultati.

Il tecnico toscano ha grande fiducia in lui e quando ha potuto ha speso sempre parole positive nei suoi confronti. Il terzino giapponese sta talmente convincendo da venire preferito al giovane Dalbert, importante acquisto della sessione estiva di calciomercato, che ancora stenta a trovare un posto certo.

Luis Alberto, 11 volte titolare in altrettante giornate di campionato, solo questo dato basterebbe per capire quanta stima ha riposto in lui Simone Inzaghi. Eppure per il giocatore spagnolo arrivare a questi livelli non è stato facile. Ha vissuto momenti di totale sconforto al Liverpool prima e in prestito al Malaga e Deportivo la Coruna poi. Inzaghi lo ha aspettato e fatto crescere per una stagione, quasi ad aver capito che diamante grezzo avesse tra le mani, e durante il ritiro estivo lo ha rivalutato completamente dandogli subito una maglia da titolare. In tutta risposta Luis Alberto ha sempre fatto parlare il campo con le sue prestazioni da seconda punta, regalando assist e concedendosi anche la gioia dei gol.

L'attaccante spagnolo assestatosi in questa nuova realtà è un giocatore del tutto diverso con ancora ampi margini di miglioramento e crescita, che lo hanno fatto diventare nuovo idolo dei tifosi laziali.

Taarabt, 11 chili persi in tre mesi: quando la cura dell'allenatore non è solo mentale ma anche fisica

Il confronto tra il numero 18 della Lazio ed il suo allenatore è stato necessario quanto importante per abbandonare lo sconforto delle stagioni passate e ritrovare la giusta fiducia fuori e dentro il campo.

Forse proprio questo rapporto speciale che Inzaghi ha con i giocatori, basta notare con quanto agonismo e gioia viva le partite a bordo campo esultando e festeggiando con i suoi, può essere l'asso nella manica per far crescere maggiormente questa Lazio, oramai in lotta con le “grandi”.

“Ho parlato con il mister e chiesto una seconda chance. Non avrei potuto trovare un tecnico migliore di Juric, gli devo tutto. Mi spiace solo di non averlo trovato a 16 anni. Chissà dove sarei arrivato ”. Da qui parte la rinascita di Adel Taarabt che nel Genoa ha ritrovato serenità e amore per il calcio, dopo anni di annebbiamento e sofferenza che lo avevano portato ad essere del tutto demotivato.

Taarabt, in seguito ad un colloquio diretto e schietto con il mister, ha attuato un cambiamento radicale a partire dalla forma fisica. Il genoano ha dedicato tante energie all'attività fisica per tornare ad una condizione accettabile riuscendo, con non poco tormento, a perdere 11 chili in tre mesi. Come si dice in gergo, si è messo sotto e ha pedalato tanto, a testimonianza del fatto che il lavoro ripaga sempre è diventato uno degli insostituibili di Juric.

Ha cambiato spesso ruolo dall'inizio di campionato (trequartista, seconda punta fino ad essere utilizzato anche come punta contro la Lazio) ma per ora è un giocatore importante del quale non si può fare a meno, soprattutto in questo momento poco felice del grifone, le sue nove presenze da titolare lo testimoniano. La sua totale riconoscenza va a Juric, come ha dichiarato più volte, che lo ha quasi salvato da un abisso profondo.

Dopo le buone prestazione contro il Chelsea anche la cura Di Francesco sembra aver sortito il suo effetto su Gerson. Il mondo giallorosso ha creduto molto nelle qualità del giovane brasiliano, tanto da decidere di toglierlo dal mercato dopo un'adeguata preparazione estiva.

Gerson pare essersi svegliato dal torpore della passata stagione, ambientandosi meglio in questa nuova Roma, riuscendo anche a legare con il gruppo dei brasiliani in particolare con Bruno Peres.

Ha collezionato solo una presenza da titolare ma Di Francesco dal canto suo si è sempre preoccupato di spronarlo per spingerlo a dare di più, cercando inizialmente di migliorarlo dal punto di vista caratteriale e poi facendolo crescere come giocatore.

Chissà quindi che la ripresa del talento brasiliano non possa essere una piacevole sorpresa di mercato per la Roma.

Giulia Giroldini

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