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Juventus, ‘Che fine ha fatto’ Camoranesi: l’oriundo bianconero

Ripercorriamo la carriera dell’italo-argentino che conquistò il Mondiale con la maglia dell’Italia

JUVENTUS CHE FINE HA FATTO CAMORANESI ITALIA / Con l'Italia che non prenderà parte al prossimo Mondiale in Russia, ritornano subito alla mente i nomi di quei calciatori che hanno scritto pagine importanti della storia della nostra Nazionale. Tra questi, tanti hanno vestito la maglia della Juventus, parte di quei famigerati 'blocchi' che hanno spesso portato al trionfo il calcio italiano. I bianconeri hanno regalato alla Nazionale diversi pilastri delle formazioni azzurre, e tra questi è impossibile non nominare Mauro German Camoranesi, acquistato dal club torinese nel calciomercato del 2002 dall'Hellas Verona per 8 milioni e mezzo di euro. La Juventus, in quell'annata, era chiamata a sostituire sulla fascia Gianluca Zambrotta e decise di puntare sull'italo-argentino che aveva disputato due buone stagioni al Bentegodi e dimostrato ottime qualità. Il sodalizio si rivelò vincente, con il numero 16 che conquistò con i bianconeri uno scudetto, tre Supercoppe Italia ed un campionato di Serie B. Camoranesi fa parte di quegli eroi juventini che hanno conquistato il titolo Mondiale che, con l'addio alla Nazionale di Gianluigi Buffon, ora non vede più nessun calciatore del club torinese in attività. 

Juventus, 'Che fine ha fatto' Camoranesi: l'italo-argentino sul tetto del mondo

Nato a Tandil, città che ha dato i natali anche al famoso tennista argentino Juan Martin Del Potro, il 4 ottobre 1976 muove i primi passi come calciatore nella squadra della sua città: il Gimnasia y Esgrima Tandil, prima di essere ceduto alla giovane età di 18 anni al Club Atletico Aldovisi. Con la maglia della squadra gialloverde mette subito in mostra il suo temperamento: in un derby contro il Club Atletico Alvarado si rende protagonista di un intervento killer ai danni di Roberto Pizzi, rompendo al calciatori i legamenti e venendo obbligato a risarcire con 50 mila dollari la vittima del fallo da lui commesso. Nel 1995 si trasferì in Messico al Santos Laguna dove esordì come professionista. La stagione successiva emigrò in Uruguay al Montevideo Wanderers, dove ricevette 10 giornate di squalifica dopo aver rifilato un calcio all'arbitro. Nel '97 passa al Banfield, segna 16 gol 38 partite e la stagione successiva viene messo sotto contratto dal Cruz Azul: nella squadra messicana, tra il '98 e il 2000, disputa due stagioni al altissimo livello e finisce nel mirino dell'Hellas Verona che lo porta in Italia per una cifra vicina ai 7 milioni. Come anticipato, nel 2002 passa alla Juventus dove, dopo la mancata convocazione dall'Argentina Marcelo Bielsa, decide di accettare la chiamata dell'Italia segnando il ritorno degli oriundi in azzurro. Nella prima stagione in bianconero conquista subito lo scudetto, ma perde la finale di Champions League all'Old Trafford contro il Milan. Dal 2003 al 2006 vive il momento migliore della sua carriera. Sulla panchina dell'Italia c'è Lippi, che lo aveva voluto a Torino, mentre su quella della Juventus c'è Fabio Capello. Nel momento in cui diventa Campione del Mondo con gli azzurri, i bianconeri vengono travolti da Calciopoli e finiscono in Serie B: la lealtà di Camoranesi è tanta e decide di restare per riportare in alto la società che aveva precedentemente creduto in lui. La promozione arriva subito, ma tra il 2007 e il 2009 l'avventura dell'italo-argentino con la Juventus è costellata da poche luci e tanti infortuni. Nell'agosto del 2010 si trasferisce in Bundesliga allo Stoccarda, ma dopo solo mezza stagione decide di andar via a torna nella sua Argentina al Lanus. Nella terra d'origine, però, le cose per Camoranesi non migliorano e le gesta che risaltano alla cronaca sono più quelle fuori dal campo che dentro il terreno di gioco: come la lite con Diego Pablo Simeone fuori da una discoteca. Nel 2012 passa al Racing Club Avellaneda anche lì senza grande fortuna. Sedici marzo 2014 a Rosario, Camoranesi scende per l'ultima volta in campo da professionista. Mauro decide allora di diventare allenatore e nel dicembre dello stesso anno approda sulla panchina del Coras Futbol Club de Tep, squadra della seconda categoria messicana, ma dopo neanche un anno di conduzione si dimette a mezz'ora dal fischio d'inizio del match contro il Chivas. Tra dicembre 2015 e gennaio 2017 allena il Tigre ed il Cafetaleros de Tapachula ma in entrambe le esperienze viene esonerato dopo risultati poco convincenti. Lo scorso ottobre, Camoranesi ha cominciato a seguire a Coverciano il corso per allenatori UEFA B/UEFA A che consente di allenare fino alla Serie C e di ricoprire il ruolo di allenatore in seconda in Serie A e Serie B. 

Emanuele Catone

Antonio Papa

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