Caso Denis Bergamini, parla Donata: “C’è la luce in fondo al tunnel”

La sorella del calciatore ha parlato ai nostri microfoni. Nei giorni scorsi è stata depositata la perizia effettuata sul corpo di Denis

CASO DENIS BERGAMINI DONATA18 novembre 1989. 18 novembre 2017. Sono passati ventotto anni dalla scomparsa in circostanze ancora tutte da chiarire di Donato 'Denis' Bergamini. Il centrocampista del Cosenza morì a Roseto Capo Spulico, sulla costa jonica cosentina, e in un primo momento si parlò di suicidio con il calciatore che si sarebbe buttato sotto un camion. Una versione alla quale la famiglia, e non solo, non ha mai creduto nonostante le indagini che si sono susseguite nel corso degli anni siano arrivate tutte alla stessa conclusione. Papà Domizio, mamma Maria e la sorella Donata non hanno mai smesso di cercare la verità, sostenuti da tantissima gente, cosentini e non, che sono cresciuti nel corso degli anni, anche grazie al gruppo nato su Facebook 'Verità per Donato Bergamini' che oggi conta più di dodici mila persone. Un affetto verso questo ragazzo che non si è mai interrotto, nonostante siano passati così tanti anni. 

La nuova riapertura delle indagini decisa dalla Procura di Castrovillari guidata dal Dottor Facciolla, dopo la richiesta presentata dall'Avvocato della famiglia Bergamini Fabio Anselmo, ha portato alla luce una verità che ribalta tutto quello che si è detto dal 1989 ad oggi. Dopo la riesumazione del cadavere di Bergamini e la perizia effettuata, si è scoperto che Denis morì per soffocamento e non perché, come dichiarato all'epoca dall'ex fidanzata Isabella Internò e dal camionista Raffaele Pisano, avesse deciso di farla finita gettandosi sotto le ruote del camion. Donata Bergamini, con un post su Facebook, ha voluto gridare al mondo la sua voglia di verità dopo gli ultimi importanti sviluppi. Una verità che tutta la famiglia attende, ormai, da troppo tempo. 

“Sono sempre stata presente in ogni posto dove era presente ogni piccola parte di mio fratello – le parole di Donata Bergamini a Calciomercato.it – Io c'ero. Nutro molta fiducia in questa Procura, nel procuratore capo Facciolla. Il corpo di Denis ha sempre parlato e non dovremmo neanche essere a questo punto. Diciamo che è stata una sofferenza indescrivibile, disumana, e chiaramente non sono disponibile a scuse o pentimenti. Non è più possibile, di tempo per poterlo fare ne hanno avuto, la giustizia li ha trattati con i guanti d'oro senza portare rispetto a chi cercava la verità. Adesso parla il corpo di Denis, poi sarà l'Avvocato Anselmo a parlare. C'è la luce in fondo al tunnel, questa è l'unica cosa che posso dire”, ha concluso Donata ai nostri microfoni. 

Continueremo ad essere vigili, perché Denis merita di riposare in pace. Finalmente.

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