JUVENTUS BENATIA / Una serata senza infamia e senza lode. Il match tra Juventus e Barcellona termina a reti inviolate, ma dalla partita emerge una grande prestazione di Medhi Benatia. Il marocchino era stato chiamato a sostituire Chiellini, assente per un problema muscolare, sollevando più di una perplessità alla vigilia. Ma i dubbi sul centrale sono stati spazzati via da un rendimento molto più che positivo, tale da fargli meritare il titolo di migliore in campo. Insieme a Barzagli e Rugani, Benatia sembra aver reagito bene al cambio di modulo proposto da Allegri: dal 4-2-3-1 al 3-4-2-1. Qualche infortunio di troppo aveva tenuto lontano Benatia dal campo e gli aveva impedito di contribuire in maniera determinante all'assetto difensivo juventino. L'ex giocatore della Roma ha mostrato ieri tutte le sue qualità, fisiche e tattiche: velocità e precisione. Il numero 4 bianconero non ha sbagliato praticamente nessun intervento, facendosi sempre trovare al posto giusto nel momento giusto.
La difesa si è rivelata il principale problema della Juventus in questa prima parte della stagione. Troppe le reti subite, ben 14 in 13 partite di campionato, la statistica peggiore degli ultimi anni. Sembrava proprio che il vecchio, solido settore arretrato bianconero non riuscisse più a rimettersi in sesto dopo l'addio di Bonucci, protagonista del colpo di scena più clamoroso dello scorso calciomercato. Eppure, proprio dalla prestazione di ieri di Benatia arrivano delle conferme che stimolano l'ottimismo: con il nuovo modulo il marocchino ha preso proprio il posto dell'ex numero 19 bianconero ed è riuscito ad arginare e rispedire al mittente gli attacchi dei blaugrana. Se sulla fascia non si sorride molto, con un Alex Sandro in drastico calo di rendimento e quotazione e una corsia destra particolarmente sguarnita, al centro della difesa la Juventus ritrova le garanzie che pensava di aver perso. Mentre si attende l'esordio di Hoewedes con la maglia bianconera e si risparmiano le energie di Barzagli e Chiellini, saranno proprio Benatia e Rugani a dover prendere in mano le chiavi del gioco difensivo. Ora è lecito aspettarsi che il centrale marocchino cominci a ritagliarsi un ruolo da leader.
Alessandra Curcio
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