Il difensore ha parlato anche di Conte e Guardiola
WEST HAM TORINO JUVENTUS OGBONNA / Lontano dal calcio italiano da due stagioni, Angelo Ogbonna prosegue la sua avventura in Premier League, dove non è un titolare fisso del West Ham. Intervistato da 'Tuttosport', l'ex difensore di Juve e Toro, ha parlato della sua carriera e delle prospettive future: “Tre anni fa quando mi prospettarono la chance di trasferirmi a Londra sposai subito l’idea con entusiasmo. Ero certo che a livello personale andare a lavorare in un altro paese mi avrebbe reso una persona più completa, migliore. Il West Ham, Londra, la Premier erano occasioni a cui non si poteva dire di no. E non mi sono mai pentito. Obiettivi? Uno solo: fare in modo che il West Ham torni a riprendersi il posto in classifica che ci spetta”. Stuzzicato sulla città di Torino, che lo ha visto giocare con i bianconeri e i granata, Ogbonna ha rivelato le sue sensazioni: “Torino mi manca, ho una vera e propria saudade, così come la ho di Cassino, il paese dove sono nato. In questi due luoghi che per me sono luoghi dell’anima, non solo fisici, ho lasciato molto. Sono posti che mi hanno dato tanto, tantissimo ma a cui anche io ho dato molto”.
GLI ALLENATORI – “Conte e Guardiola? Sono entrambi maestri di calcio. Conoscendo bene il tecnico del Chelsea penso che ciò che lo distingue dagli altri sia il carattere. In ogni squadra che ha guidato, Conte ha messo un pizzico della sua personalità , facendo cambi anche importanti e non facili. Diciamo che dopo il suo addio all’azzurro è venuto a mancare un leader. L’allenatore deve essere una guida autorevole e Conte lo è sempre stato, anche se agli esterni poteva risultare antipatico. Il City lo scorso anno ha faticato e questo perché il metodo, il sistema di gioco di Guardiola è complesso. Si fonda su tempismo e tecnica e, spesso e volentieri, in un campionato così dinamico come è la Premier per far sì che emerga la tecnica ci vuole un po’ di tempo. Quest’anno il rodaggio pare essere finito”.
I TALENTI – “Giocatori del West Ham? Hernandez a me piace da impazzire, attacca bene l’area, la profondità e gli spazi. Lanzini è giovane, 24 anni, e ha un talento tremendo a disposizione, ha le carte in regola per diventare un crack. E segnatevi anche il nome di Declan Rice, 18 anni, difensore centrale con piedi così educati che fa una grande figura pure quando viene impiegato a centrocampo”.
NAZIONALE – “Fuori dai Mondiali? Un altro trauma noi italiani lo vivremo tra due venerdì, il 1° dicembre, al momento dei sorteggi, quando non ci sarà nessuna pallina con sopra il nostro nome. La botta maggiore, però, arriverà il 14 giugno, il giorno dell’inizio della manifestazione. Una Coppa del Mondo senza di noi. Incredibile. Se ci penso non mi pare ancora possibile”.
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