Inutile dire che ci sia da migliorare, ma sono in netto vantaggio le ‘chiamate’ corrette
SERIE A VAR / Con il 2018 appena iniziato, si può dire che la sperimentazione Var abbia superato il suo giro di boa. Non sono mancate le polemiche, con svariati club che si sono sentiti quasi perseguitati dal sistema tecnologico, chiamato ad assistere i direttori di gara, e che per molti è già divenuto fin troppo invadente. In questo clima, viene quasi naturale chiedersi come sarebbero andate le cose senza tecnologia, con una classifica di serie A priva di Var ad affiancare quella ufficiale.
Impossibile dimenticare Juventus-Genoa, alla prima di serie A, e le tante polemiche seguite, così come il rigore non concesso alla Lazio, nel match contro il Torino, con conseguente espulsione di Immobile nel faccia a faccia con Burdisso. Tutto questo in risposta a chi riteneva che la tecnologia avrebbe annullato le 'polemiche da bar', considerate ormai parte integrante di questo sport, in quanto facenti parte dell'esperienza del tifoso.
Serie A, i pregi del Var: tra mille polemiche
C'è poi chi si lamenta dell'eccessivo utilizzo della tecnologia, che ormai in quanto al numero discussioni a freddo ha pareggiato le voci sul calciomercato, ma le statistiche in tal senso parlano chiaro. Si è adoperato il Var in maniera concreta (eccezion fatta per il controllo silente) 'soltanto' in 45 casi, per un totale di 188 partite disputate. Di questi, 18 casi riguardano calci di rigore, con 11 assegnati e 7 revocati grazie a un ulteriore controllo.
Grazie all'ausilio del Var sono stati annullati tre gol per posizione di fuorigioco, correggendo l'errore umano del guardalinee. Due rigori annullati per fuorigioco e ben dieci espulsioni decise dopo un ulteriore controllo. Gli errori non sono mancati e, tornando ai due casi citati in precedenza, il braccio di Iago Falque è palese in area nella sfida contro la Lazio, così come il fuorigioco di Galabinov, non visto in Juventus-Genoa a causa dell'errato tracciamento della linea. Anche al Var si commettono errori, e di certo c'è da migliorare, ma le sensazioni non possono che essere per la maggior parte positive.