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Inter, dal no allo United ai fischi: Perisic simbolo della crisi

L’ultima vittoria nerazzurra coincide con l’ultimo acuto del croato. Crollato lui, sono venuti meno anche i risultati

INTER PERISIC CRISI / Dal Chievo al Crotone. In due mesi le nubi si sono addensate fino a far diventare più nero che azzurro il cielo sopra l'Inter di Luciano Spalletti. La squadra che a inizio dicembre contro ogni pronostico estivo lottava per lo scudetto, ora si ritrova quarta in classifica grazie solamente alla contemporanea frenata della Roma ed in piena crisi di certezze, oltre che di risultati. Due mesi senza vittorie (escludendo quella ai rigori in TIM Cup contro il Pordenone) che hanno rimesso in discussione tutto e tutti. Dal modulo, che sembrava essere diventato il vero punto di forza di un'Inter tornata finalmente ad avere un'idendità, agli interpreti, perfino quelli che prima del blackout sembravano decisamente intoccabili. Il tutto arricchito dalle voci su una spaccatura interna allo spogliatoio che di certo non hanno contribuito a liberare la testa di chi dai 50mila sempre presenti a 'San Siro' ora inizia a sentire i fischi dopo i tanti applausi.

Inter, l'acuto di Perisic e poi il blackout

E quello su cui, soprattutto dopo sabato, si punta principalmente il dito è Ivan Perisic. Il croato, che dopo il 'no' finale dell'Inter al Manchester United in estate poteva essere considerato il vero colpo di calciomercato dei nerazzurri, ha toccato il suo apice stagionale firmando una strepitosa tripletta proprio nel 5-0 rifilato al Chievo in quel 3 dicembre. Con una squadra sempre più quadrata, Icardi capocannoniere (o giù di lì) del torneo ed una freccia come il croato, si è probabilmente commesso l'errore di alzare troppo presto l'asticella. Da lì il vero Perisic è praticamente scomparso, e di riflesso anche l'Inter che dove aveva i suoi punti di forza, è diventata prevedibile, spenta, troppo facile da fermare. La media punti è crollata insieme alle convinzioni di una squadra che ora perde/pareggia sfide che nel periodo pre-Chievo avrebbe vinto lottando con i denti, fino all'ultimo, soprattutto in quei 15' finali in cui Perisic si era abituato a decidere le partite. Contro il Crotone, invece, è stato probabilmente il picco più basso della sua annata: praticamente invisibile sulla fascia, clamorosamente impreciso nelle occasioni che ha avuto dentro l'area. Ok il cambio modulo, ma per poter raggiungere l'infallibile obiettivo Champions League servirà recuperare prima di tutto il top player su cui in estate è stato investito molto per trattenerlo.

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