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Inter, Spalletti in disarmo: cambio modulo tentativo disperato

La crisi dei nerazzurri è profonda e forse irreversibile

INTER MODULO SPALLETTI / La crisi dell'Inter è profonda e forse irreversibile ascoltando il dir poco sfiduciato Spalletti nel post pareggio col Crotone: “Siamo calati tutti un po' in tutto, non siamo precisi e determinati davanti nell'andare a cogliere il piccolo risultato del duello, della giocata. In allenamento si fanno le cose bene ma in partita mancano la sicurezza e la convinzione che servono per ambire a risultati importanti – ha evidenziato il tecnico dell'Inter – Abbiamo un carattere debole”. Il problema 'vero' della squadra, che non vince e si esprime in modo pessimo da ormai due mesi, è di natura psicologica e in pratica lo stesso delle ultime stagioni. Specie dell'ultimissima, quella dei cinque cambi in panchina. D'altronde son più o meno gli stessi anche i giocatori…

Inter, Spalletti sfiduciato: il tecnico 'rimanda' Rafinha e 'boccia' le due punte

Ecco perché il prospettato cambio di modulo, dal 4-2-3-1 (o 4-3-3) al 3-4-1-2 sarebbe più che un altro un tentativo disperato di uno Spalletti in disarmo per provare a rialzare il gruppo, che però ha perso entusiasmo e al cui interno sembrano essere riscoppiati dei pesanti conflitti. Un cambio di modulo che in un certo senso è stato già bocciato a grandi linee – anche perché non ha e non si fida delle alternative – dallo stesso allenatore nerazzurro proprio dopo l'1-1 con la formazione di Zenga. A proposito di Rafinha, secondo-ultimo acquisto del calciomercato di gennaio e che nel nuovo schema viene visto come giocatore 'chiave' nel ruolo di trequartista, ha detto che “non ha novanta minuti nelle gambe”(il non detto è che adesso è improponibile come titolare), mentre sulle due punte è stato ancora più esplicito: “Si possono mettere, ma così eliminerei Icardi che è una prima punta. Potremmo giocare con il rombo come abbiamo fatto nel finale stasera (sabato ndr), tuttavia far fare questo a Mauro significa creargli difficoltà. Bisogna fare progetti che possano essere perseguiti – l'importante sottolineatura di Spalletti in conclusione – altrimenti diventa difficile”. Difficile come la Champions, se non dovesse riuscire a imprimere una svolta.

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