Il passaggio dal 4-3-3 al 4-2-3-1 sarà definitivo? Ecco Lo scenario futuro
ROMA MODULO SCHICK / La vittoria interna contro il Benevento di domenica sera, dopo il successo in esterna col Verona della settimana precedente, ha ridato entusiasmo in casa Roma. In entrambe le occasioni, l'allenatore giallorosso Eusebio Di Francesco ha modificato l'assetto tattico rispetto al suo consueto 4-3-3, virando su un 4-2-3-1 che meglio si adattava alla rosa in quel momento a sua disposizione. Ora che tutti gli effetti stanno tornando abili e arruolati, ad eccezione del lungodegente Karsdorp, di Gonalons e del neo arrivato Jonathan Silva, per il tecnico romanista si apre un dilemma: insistere sul 4-2-3-1 oppure tornare al passato, cioè a quando il 4-3-3 di base veniva alternato ad uno spregiudicato 4-2-4? Analizziamo le ultime news Roma provenienti da Trigoria…
La nuova Roma di Di Francesco col nodo Schick
Il nodo tattico, ancora una volta, è la posizione del rientrante Patrik Schick. Il grande colpo del calciomercato estivo della Roma è riuscito a mostrare solo a sprazzi il suo talento in maglia giallorossa, a causa dei ripetuti infortuni muscolari che lo hanno tenuto a lungo fermo ai box. Quando è sceso in campo, Di Francesco lo ha utilizzato con alterni risultati come esterno d'attacco a destra oppure in posizione più centrale a sostegno – o in alternativa – al centravanti titolare Edin Dzeko. Nel nuovo 4-2-3-1 romanista, l'ex Sampdoria potrebbe essere utilizzato come sottopunta, al centro nel tridente a sostegno di Dzeko, così da avvicinare il sistema di gioco al più spregiudicato 4-2-4 già ipotizzato da Di Francesco.
Per il ruolo di trequartista centrale, però, ora la concorrenza è nutrita: Gregoire Defrel potrebbe interpretare il ruolo in maniera simile a Schick, mentre Radja Nainggolan garantirebbe pressing alto, dinamismo e tempi di inserimento come mostrato lo scorso anno agli ordini di Spalletti. Per Diego Perotti, invece, si profila un ritorno sulla fascia sinistra, in continuo ballottaggio con l'altro esterno Stephan El Shaarawy. A destra, fiducia e spazio al giovane turco Cengiz Ünder.