NAPOLI SARRI / Il tempo è scaduto. Con queste parole a Radio Kiss Kiss Aurelio De Laurentiis ha freddato Maurizio Sarri, lasciandogli intendere chiaramente che non è più disposto ad attendere la sua lunga riflessione sul futuro. Evidentemente il presidente ha percepito le titubanze dell'allenatore, ha capito che i margini per un sì convinto sono ridottissimi e ha provato a giocare di rimessa, chiudendo Sarri nell'angolo e provando ad inchiodarlo alle sue responsabilità. Il problema è che Sarri in conferenza lo ha freddato altrettanto: “In questo momento sono stanco e ho fame, e quando ho fame divento nervoso, e quando sono nervoso in genere tendo a rispondere 'no' a qualsiasi cosa, d'istinto. Quindi meglio che mi riposi e mi chiarisca le idee. Entro 24-48 ore prenderò la mia decisione”. Una decisione che in realtà, a leggere tra le righe, sembra già ampiamente presa, se non fosse per un piccolo dettaglio da 8 milioni che lo tiene in trappola.
Bisogna leggere tra le righe, appunto, perché le parole di Sarri restano ancora molto nebulose. “Ho bisogno di valutare bene, devo parlare anche con la mia famiglia. Certe decisioni non si prendono a cuor leggero”. Ovvio che stia parlando di qualche offerta sul tavolo, offerte di certo non provenienti dall'Italia. “Amo talmente tanto questa tifoseria che se dovessi lasciare il Napoli non potrei affrontarlo da avversario. Anche per questo preferirei un'esperienza all'estero”. E l'estero in questo momento si chiama Russia e Inghilterra. Lo Zenit lo prenderebbe e magari gli pagherebbe anche la clausola, ma a tentare davvero Sarri è il Chelsea. Che a sua volta è intrappolata dal contratto di Conte. Fra gli 11 milioni di penale per liberare l'ex Juve e gli 8 da pagare per liberare Sarri, stipendi esclusi, i Blues dovrebbero spendere una fortuna. E senza Champions sembra davvero difficile. Sarri aspetta il Chelsea che aspetta Conte, intanto lo Zenit aspetta tutti ed è pronto a mettere il colbacco al mister di Figline.
Ma un trasferimento a San Pietroburgo… a che pro? Sarri sa bene che pur vincendo in Russia non avrebbe il prestigio di cui avrebbe bisogno, ma in questo momento lo Zenit potrebbe liberarlo da quella famosa clausola che lo vincola al Napoli. Una penale che diventa un nodo difficile da districare. Sarri non può dimettersi, dovrebbe restare fermo o pagare lui una penale per liberarsi da De Laurentiis. Ipotesi che in conferenza ha addirittura paventato, anche se viene davvero difficile credergli. Ma perché così tanto distacco dal Napoli? Il motivo è molto semplice: non crede in un possibile rilancio del suo ciclo in azzurro. La sensazione è che i 91 punti di quest'anno siano davvero un miracolo e che per fare di più bisognerebbe spendere troppo, senza peraltro vendere i protagonisti di questa cavalcata. Una prospettiva che De Laurentiis non può e non vuole offrire, forte della sua politica del “compro quando vendo”. Ma la distanza fra i due sembra davvero enorme, e se si vuole scongiurare che tutti vivano infelici e scontenti la soluzione più logica sarebbe quella di una risoluzione consensuale, che liberi Sarri da una clausola sempre più pesante e il Napoli da una potenziale bomba a orologeria. La palla adesso passa a De Laurentiis: di certo la questione si risolverà entro un paio di giorni. In un modo o nell'altro.
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