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Juventus-Sassuolo, Allegri: “Dybala non va massacrato, Ronaldo segna!”

Calciomercato.it vi offre le parole del tecnico bianconero alla vigilia del match

JUVENTUS SASSUOLO CONFERENZA STAMPA ALLEGRI / Già capolista solitaria dopo tre giornate di Serie A, domani pomeriggio la Juventus affronterà il Sassuolo in uno 'Stadium' gremito e voglioso di esultare per il primo gol bianconero di Cristiano Ronaldo. La formazione di De Zerbi è tra le squadre più in forma del torneo, come dimostra il secondo posto momentaneo, frutto di due vittorie e un pareggio. Massimiliano Allegri, intervenendo in conferenza stampa, ha analizzato il momento della sua squadra alla vigilia del match. Calciomercato.it ha seguito in diretta le sue dichiarazioni: “Fifa world player? Lo merita Ronaldo per quello che ha fatto l'anno scorso. Senza niente togliere a Modric credo che il premio lo meriti Ronaldo. De Zerbi? E' uno degli allenatori più giovani del campionato. E' bravo, le sue squadre giocano sempre e sta facendo bene col Sassuolo perché ha giocatori di qualità superiore rispetto al Benevento. Domani è uno scontro diretto perché la classifica dice questo. Hanno giocatori bravi e un allenatore che si sta facendo valere con materiale buono”.

Juventus-Sassuolo, Allegri su Dybala e Cristiano Ronaldo

Inevitabili le domande sulle scelte di formazione del tecnico bianconero: “Bisogna vincere perché così siamo più sereni. Chi ha giocato due gare in nazionale difficilmente potrà giocare, a eccezione di Matuidi – prosegue Allegri – Perin? No, gioca Szczesny ma Perin avrà spazio in futuro. Credo che Mandzukic scenda in campo, Chiellini è quello più indiziato ad avere un turno di riposo. Domani potrebbe essere la prima partita da titolare per Emre Can, difficilmente giocherà Pjanic e devo valutare Khedira“.

DYBALA – “Magari non giocherà dall'inizio, ma è consapevole di dover migliorare. Non ha giocato perché ho fatto scelte tecniche e di formazione. Le qualità di Paulo nessuno le mette in discussione ma ho da far giocare undici giocatori più tre, quindi Paulo deve ritrovare il posto da titolare e deve, come tutti, mettersi in discussione e lavorare. E dimostrare sul campo. Qualcuno deve restare fuori in una rosa di grande qualità. Si stanno mettendo pressioni addosso che non vanno bene. Se domani gioca e non fa una buona partita siete i primi che lo massacrate. Io devo capire qual è il momento in cui non deve essere massacrato”.

RONALDO – “Non mi aspetto niente di più o di meno da quello che ha già fatto nelle prime tre partite. Ha lavorato bene, domani credo che si sbloccherà e farà gol. Nuova posizione? Credo che nel calcio ci voglia equilibrio. Se giocano Dybala, Manzdukic e Ronaldo, quando non abbiamo palla, bisogna mettersi tutti a disposizione come accadeva due anni fa: la squadra arrivò in fondo perché tutti si misero a disposizione. In tre partite abbiamo già preso tre gol e questo non va bene”.

'ALLEGRISMO' – “L'Allegrismo non deve entrare nei vocabolari. La cosa che vorrei è che si facesse qualche passo indietro: noi abbiamo un ragazzo che è Fagioli e vederlo giocare è un piacere, perché è un ragazzo del 2001 che conosce il calcio; non ne escono fuori sempre di questi ragazzi e sarebbe bello non perdere ragazzi così. Credo che per farlo si dovrebbe fare quello che si faceva prima: lavorare sui singoli giocatori. Magari saranno passi indietro, ma un passaggio fatto bene vuole dire un'azione da gol, un passaggio fatto male dà tempo agli altri per farli sistemare. E su questi particolari bisogna lavorare di più, perché il calcio, soprattutto per i ragazzi, è un gioco”.

Italia, la 'ricetta' di Allegri per risollevarsi

Sollecitato in conferenza, Allegri ha anche esposto il suo pensiero sulla crisi del calcio italiano: “Non mi sembra il luogo adatto per esprimere il mio pensiero. Dico che Mancini ha iniziato un lavoro, ci vuole pazienza e fiducia. E soprattutto ci vuole equilibrio. Credo che bisogna trovare una soluzione al problema. Bisogna un attimino rivedere quelli che sono stati negli ultimi venti anni delle idee di calcio. Mi hanno insegnato che per andare avanti ogni tanto bisogna fare qualche passo indietro. Quello che c'è stato quaranta anni fa nel calcio non è tutto da buttare. Bisogna fare un programma non solo per i calciatori ma anche per gli educatori e gli insegnanti. Può darsi che ci sia una metodologia che va un attimino rivista. Non è tutto da buttare quello che è stato fatto negli ultimi venti anni così come quello che è stato fatto negli ultimi ottanta anni. Bisogna mettersi lì e rivedere con equilibrio le cose che si possono migliorare. Troppo facile dire che i giocatori non escono, magari che qualcuno che insegna male”.

Mario D'Amiano

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