Il club pugliese replica alle accuse dell’agente del giocatore
LECCE CHIRICO' / Continua a tenere banco a Lecce il caso Chiricò. Il giocatore è stato messo ufficialmente fuori rosa dal club due giorni fa. Una scelta motivata dai giallorossi “per preservare il clima di serenità e unita anche tra gli stessi tifosi”, in seguito al mancato trasferimento del giocatore alla Ternana e ai dissapori dello stesso con i tifosi, in merito ai suoi trascorsi nella squadra leccese. Era arrivata, dunque, la risposta infuocata di Kael Grimaldi, agente del giocatore, che aveva affermato di essere “disgustato”, parlando di minacce ricevute dal Lecce da parte dei tifosi per aver schierato Chiricò contro la Salernitana. Il Lecce replica, a propria volta, con un altro comunicato ufficiale per chiarire la vicenda: “Diversamente da quanto riferito dal sig. Grimaldi nessun componente della società è stato mai oggetto di minacce, intimidazioni o pressioni di alcun tipo in relazione alle note vicende inerenti il calciatore Cosimo Chiricò – si legge – L’U.S. Lecce ribadisce che le valutazioni in ordine all’impiego del calciatore, successivamente all'improvvido diniego opposto dal suo Procuratore al trasferimento a titolo definitivo alla Ternana (che avrebbe garantito, come concordato fin dall'inizio con lo stesso agente, una rilevante plusvalenza per il club senza alcun nocumento economico per il calciatore), sono state concordate con tutte le componenti societarie e tecniche. Tale determinazione, lungi dall’essere stata adottata “per preservare l’incolumità dei componenti della società”, come affermato in maniera irresponsabile dal sig. Kael Grimaldi, è invece esclusivamente riconducibile al superiore interesse del Club, al termine del calciomercato, di “preservare il clima di serenità ed unità tra gli stessi tifosi”ed evitare divisioni che possano compromettere il risultato sportivo, cosi come chiarito nella nota diffusa dal Club”.