SERIEA CUCCHI/ Con la conclusione del 2018 si è arrivati al giro di boa in Serie A, con il raggiungimento di primi obiettivi in Europa, alcuni soddisfacenti altri meno. Il giornalista Riccardo Cucchi ha parlato in esclusiva a Calciomercato.it, toccando molti di questi argomenti soffermandosi anche sul brutto episodio di Inter-Napoli della penultima giornata di campionato e concludendo la chiacchierata con un augurio speciale per il calcio italiano.
Come interpreta quanto accaduto mercoledi sera a Milano?
“Non posso che esprimere tristezza da appassionato di calcio, per la mia passione, per la passione con la quale ho vissuto il calcio prima da ragazzino tifoso poi da professionista, io credo che sia una deriva pericolosa e purtroppo dobbiamo ammettere che le curve sono state conquistate non da tifosi. Chiamare tifosi coloro che si macchiano di violenza, coloro che sono autentici professionisti della violenza è fare un torto a tutta la grande maggioranza di persone che vanno allo stadio per divertirsi, comprese le famiglie. Quindi dobbiamo renderci conto che le curve sono in mano a gruppi di violenti, è arrivato il momento di intervenire con grande durezza così come fu fatto con brillanti risultati in Inghilterra”.
Rispetto alla passata stagione è cambiato poco, per non dire nulla, in vetta alla classifica, è quello che immaginava?
“Mi aspettavo che la Juventus compisse questa straordinaria cavalcata nel girone d’andata. È indubbiamente la squadra più forte, dal punto di vista tecnico, per la qualità del suo organico, per la qualità del suo allenatore, per l’organizzazione straordinaria di cui è capace naturalmente la società torinese. Penso però che sia doveroso fare i complimenti al Napoli, e non soltanto perché Ancelotti sta cercando di trasformare questa squadra soprattutto sul piano della mentalità e della maturità. Riuscire a tenere il passo nonostante i nove punti e tentare in ogni occasione di poter approfittare di eventuali passi falsi della Juventus significa che anche il Napoli sta disputando una magnifica stagione. È inevitabile un confronto tecnico tra le due squadre, si deve ammettere, per quanto Ancelotti stia facendo un importante lavoro che gli azzurri non sono ancora tecnicamente all’altezza dei bianconeri. D’altro canto però è una squadra che tiene vivo il campionato, non credo che tutto sia davvero completamente deciso. Ci saranno momenti complicati con l’impegno della Juve in Champions Leangue, e a Napoli non devono chiudere le porte alla speranza”.
A proposito di Champions quanto rammarico devono avere Napoli e Inter per la loro l’eliminazione?
“Il Napoli è stato davvero sfortunato, devo dire la verità, hanno giocato contro una serie di fattori. Già dall’inizio sembrava una missione impossibile, invece è stato in corsa fino all’ultimo. Ha disputato buone partite contro il Liverpool e il Psg, ha purtroppo pareggiato la prima contro la Stella Rossa creando un’infinità di palle gol senza riuscire a trasformarle. L’Inter penso debba avere più rammarico perché ha buttato alle ortiche una qualificazione che sembrava oramai vicinissima. Ho però molta fiducia nel loro percorso in Europa League, le vedo un gradino sopra Lazio. Entrambe potrebbero fare davvero bene e finalmente magari arrivare in finale, e perché no portare in Italia un trofeo che manca da troppo tempo”.
Il Milan e le romane traballano ma sono sempre lì a lottare per un posto in Champions, cosa pensa del loro percorso?
“La Lazio dopo un appannamento sta ritornando in carreggiata, soprattutto dopo aver ritrovato due giocatori che sono stati fondamentali nella passata stagione, Luis Alberto e Milinkovic-Savic, che invece hanno cominciato malissimo. La Lazio può tentare di fare quello che avrebbe voluto fare l’anno passato, soffiare il quarto posto a qualcuno. La squadra che forse può essere meno soddisfatta della classifica è la Roma. Ha perso tre giocatori importanti, mi riferisco ad Alisson, Strootman e in parte anche Nainggolan, ma allo stesso tempo l’organico è stato rinforzato da alcuni giovani interessanti, tra cui Zaniolo (che insieme a Meret del Napoli è una delle due rivelazioni di questo girone d’andata). Ho una grande stima di Di Francesco ha subito critiche pesanti in un ambiente romano che è sempre molto focoso ma credo che la Roma possa riprendersi e come lo scorso anno aspirare al quarto posto. Vedo più complicata la situazione del Milan. Ci si aspetta che torni in alto come la sua storia merita e quindi è chiaro che alcune volte la società debba dare risposte alla piazza. Le responsabilità non sono solo di Gattuso perché francamente a parte Higuain e Suso l’organico mi sembra al di sotto rispetto a quello di Lazio e Roma”.
Si deve intervenire con il mercato di gennaio?
“Certo qualche società potrà rinforzare i reparti più deboli. Ma non si potranno trasformare in profondità, in un mese di campagna acquisti, quelle squadre che hanno maggiori necessità. Le società che sanno programmare si stanno muovendo ora per l’estate. Questa è la differenza tra le grandi società e quelle che non riescono a diventare grandi: la capacità di progettare e programmare”.
Dato quello che ha appena espresso, secondo lei, Di Francesco e Gattuso riusciranno a conservare le proprie panchine fino a fine stagione?
“Quando ci troviamo di fronte ad allenatori che sono messi in discussione mi pongo sempre una domanda. Ma se fossero esonerati quale sarebbe l’alternativa? Siamo davvero certi di poter dire che Conte o Wenger o quegli allenatori che sono ancora sulla piazza e di grande esperienza, sarebbero in grado di accettare una proposta da parte di una delle due società e prendere in mano una squadra a metà stagione senza aver in nessun modo collaborato alla costruzione dell’organico? Credo che sia francamente difficile, sul mercato non ci sono allenatori migliori per qualità, a parte i due che ho citato, rispetto a Di Francesco e Gattuso. Quindi penso e spero che possano arrivare fino alla fine della stagione. I veri dirigenti, quelli illuminati, devono fare passi giusti e misurati, compresa la qualità di chi andrà in panchina. Non mi sorprenderebbe se a fine stagione Roma e Milan possano attirare verso di sé allenatori importanti però bisogna fare i conti con la realtà dei fatti. Il Milan per esempio dovrà fare i conti con la sanzione UEFA che in qualche misura potrà limiterà anche l’operatività del prossimo mercato”.
Piccolo flash invece su quelle squadre “minori” che l’hanno colpita
“La Sampdoria, della quale stimo molto l’allenatore,mi ha impressionato per la qualità di gioco e per quello che riesce a dimostrare in campo. Aggiungerei anche il Parma neo promosso e l’Atalanta, che si conferma ogni anno malgrado le cessioni dei migliori giocatori che sforna”.
Un auspicio personale per il prossimo anno?
“Il nostro calcio sta vivendo una crisi di nervi francamente troppo troppo forte, l’augurio che dobbiamo fare al nostro calcio, che amiamo, è che ritrovi un po’ di serenità e che si stemperino i toni e si torni a parlare di calcio giocato più che di altro. Diamo il giusto peso a tutto e mi permetto di dire diamo il giusto peso al Var, che non è risolutivo, non renderà mai il calcio perfetto, che è uno strumento che serve a migliorare le prestazioni degli arbitri ma non è un totem. Ecco mi auguro questo, maggiore serenità nel nostro calcio nel 2019”.
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