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Scudetto Juventus, da Cristiano Ronaldo a Kean: il PAGELLONE dell’ottavo trionfo

Voti e giudizi ai protagonisti della cavalcata tricolore in campionato della squadra di Allegri

SCUDETTO JUVENTUS PAGELLE VOTI RONALDO / La Juventus stecca nuovamente in Europa ma continua a dettare legge in Serie A. E non poteva essere altrimenti dopo lo sbarco a Torino di Cristiano Ronaldo nello scorso calciomercato estivo. Ennesima cavalcata trionfale della 'Vecchia Signora' in campionato, con l'ottavo trionfo che stavolta arriva ad aprile con addirittura cinque giornate d'anticipo: un record per il calcio italiano da condividere con il Grande Torino (1947/48), Fiorentina (1955/56) e Inter (2006/07). Titolo mai in discussione con il Napoli di Ancelotti, primo antagonista dei bianconeri, a distanza siderale in classifica. Dalle magie di Cristiano Ronaldo a capitan Chiellini, passando per il quinto tricolore di Allegri e l'esplosione di Kean: il pagellone scudetto della Juventus campione d'Italia 2018/2019.

Juventus Campione d'Italia 2018/2019, pagelle e voti della cavalcata scudetto

SZCZESNY 8,5 – Prima da titolarissimo dopo l'apprendistato della scorsa stagione. Qualche incertezza all'inizio, poi si scrolla di dosso l'ingombrante peso del post-Buffon elevandosi a certezza della retroguardia bianconera. Esorcizza dal dischetto l'amico Higuain a 'San Siro' con il Milan e a Napoli chiude la saracinesca nell'ultimo e disperato assalto dell'undici di Ancelotti.

PERIN 6,5 – Dimostra il suo valore nelle poche volte in cui il compagno polacco gli lascia i guantoni, a parte qualche incertezza con il Parma allo 'Stadium'. Ma con uno Szczesny quasi impeccabile deve accontentarsi di un ruolo da riserva di lusso tra i pali.

DE SCIGLIO 7 – Le soste ai box per infortunio non mancano, lui risponde presente quando viene chiamato in causa da Allegri: destra, sinistra o terzo della linea a tre non fa differenza. A referto qualche bonus prezioso, come l'assist a Mandzukic contro la Roma.

RUGANI 7 – Nella prima parte di stagione viene utilizzato col contagocce, complice anche la presenza di Benatia. Man mano si guadagna spazio e consensi (con due gol anche all'attivo), fino all'impeccabile prova di Amsterdam in Champions. Il recente rinnovo mostra la fiducia della società nei suoi confronti: ma serve un ulteriore step per ritagliarsi un posto al sole in questa Juve di giganti.

CACERES – 6 – Viene richiamato alla base dopo le esperienze a Verona e Roma con la Lazio. Tappabuchi nel periodo di emergenza, pedina sempre utile a cui ricorrere per Allegri.

CANCELO 8 – Parte col botto: sulla corsia di competenza è una freccia, un'arma che spacca le difese avversarie. Regala dei cioccolatini ai compagni e dispensa virtuosismi da numero dieci. Dopo l'operazione al ginocchio però si spegne: qualche lampo qua e là, come l'acuto contro la Lazio all''Olimpico'.

BONUCCI 8 – Il ritorno del figliol prodigo, un anno dopo la fuga al Milan. Trasforma i fischi in applausi in poco tempo, al fianco di capitan Chiellini è una sicurezza per Allegri. E' il più presente dietro l'alieno Ronaldo e il difensore più prolifico della rosa, anche se con qualche sbavatura di troppo rispetto al passato.

ALEX SANDRO 7,5 – Campionato di alti e bassi, ma non è una novità. Fluidificante con troppe pause rispetto alle potenzialità che gli vengono riconosciute. Paradossalmente più incisivo in fase di contenimento che in proiezione offensiva.

CHIELLINI 9 – Il Ronaldo della difesa, alfiere imprescindibile dello scacchiere juventino malgrado i 35 anni sulla carta d'identità. Allegri lo gestisce con cura, in una delle stagioni probabilmente migliori della carriera. Capitano indomito, esempio sul rettangolo di gioco e fuori nel trascinare i compagni. L''Highlander' degli otto tricolori consecutivi: un record – con la R maiuscola – da condividere con l'altro senatore Barzagli.

SPINAZZOLA 6,5 – Lungo recupero dal grave infortunio al ginocchio, torna a mettere piede in campo solo a gennaio. Dimostra subito intraprendenza e personalità: una carta in più per Allegri per la prossima stagione.

BARZAGLI 8 – Otto come gli scudetti conquistati al servizio la 'Vecchia Signora'. Bersagliato dalla sfortuna, annuncia il ritiro dopo la sfida di Ferrara con la Spal. Miglior attore non protagonista, punto di riferimento nello spogliatoio e nel cuore del popolo bianconero. Al suo ultimo canto: il nome di Andrea Barzagli resterà scolpito negli almanacchi della storia recente della Juventus.

BENTANCUR 7,5 – Nella prima parte è uno dei più convincenti ed ispirati, rivoluzionando le gerarchie di Allegri in mediana. Dà qualità alla manovra, cala vistosamente però nel girone di ritorno. Ma è destinato ad avere sempre più responsabilità nella Juventus del futuro.

EMRE CAN 7,5 – Fatica a carburare e ad adattarsi alla nuova realtà, complice anche (e soprattutto) lo stop forzato per il nodulo alla tiroide che lo costringe ad un'assenza di due mesi. Dopo la sosta trova continuità nelle rotazioni di Allegri, vista anche la sua duttilità unita a forza e intelligenza tattica. 'Bomber' del centrocampo con quattro centri da segnalare nel conto delle statistiche.

PJANIC 8 – Alle sue geometrie Allegri non rinuncia, anche in quei periodi dove non è al top della forma fisica. Non trascendentale, la sua basilarità nell'economia del gioco bianconero si nota soprattutto quando non è in campo. Due gioielli a referto contro Lazio e Napoli.

MATUIDI 8 – Motorino infaticabile, mette al servizio della squadra i suoi polmoni da maratoneta e da campione del mondo. Momento di appannamento a metà campionato, ma la sua poliedricità sul rettangolo di gioco è essenziale nei momenti che contano.

KHEDIRA 7 – Campionato a mezzo servizio, contrassegnato da tanti guai fisici. Il problema al cuore lo frena in uno dei periodi cruciali della stagione. Quando c'è fa sentire però tutto il suo peso. Da decifrare la sua permanenza a Torino visto l'arrivo di Ramsey e le prossime strategie a centrocampo di Paratici.

BERNARDESCHI 8 – La sua crescita tecnica e mentale è sotto gli occhi di tutti. Scalza Dybala dalla gerarchie sulla trequarti, prendendosi la scena nelle serate di gala. Serve però ancora un ulteriore step, sul piano della continuità, per completare il percorso da big.

CUADRADO 6,5 – Allegri ha sottolineato l'importanza del jolly colombiano nella conferenza pre-Ajax. Annata pregiudicata dal lungo infortunio e l'operazione al ginocchio del dicembre scorso.

DOUGLAS COSTA 6,5 – L'asso che marca visita tra le stelle a disposizione di Allegri. Irriconoscibile rispetto al 'Supereroe' ammirato nella passata stagione. Tra soste ai box e comportamenti sopra le righe (lo sputo a Di Francesco contro il Sassuolo in primis), solo a tratti si traveste da 'Flash' per infiammare il pubblico di fede juventina.

DYBALA 7,5 – Rispetto a Bernardeschi, un passo indietro invece per il 'Diez' argentino. Con Ronaldo e Mandzukic titolarissimi, Allegri lo sposta sulla trequarti e lui non riesce a calarsi fino in fondo nella parte. Sempre bello da vedere ma un po' sacrificato: non incide come in passato sulla cavalcata tricolore. Più di qualche ombra si addensa sul suo futuro in bianconero: l'estate potrebbe riservare delle sorprese…

MANDZUKIC 8,5 – Il guerriero che Allegri porterebbe sempre in battaglia, lo scudiero ideale per Cristiano. Nel girone d'andata è semplicemente determinante: gol di platino contro le grandi, che indirizzano la corsa scudetto. Torna umano nel 2019, ancora all'asciutto. Ma anche in versione low battery, mal volentieri Allegri rinuncia a 'Super Mario'.

KEAN 8 – Aspetta in silenzio il proprio turno, studiando alla Continassa da CR7. Allegri e Paratici lo bloccano a gennaio dalle sirene di mercato e il 'Millennial' non tradisce la fiducia della società: sei reti in campionato, all'invidiabile media di una ogni 53 minuti. Letale entrando dalla panchina, come dimostra la rete decisiva al Milan. La 'Next Gen' che avanza, la Juve ha trovato un tesoro.

RONALDO 9,5 – Non poteva che esserci la griffe di CR7 sul trionfo bianconero. Il 'Siuuu' e la classica piroetta si fanno attendere soltanto per qualche manciata di partite. L'extraterrestre portoghese detta legge anche in Serie A, segnando in tutti i modi (19 centri ad oggi) e collezionando assist (10). Era sbarcato in pompa magna sotto la Mole per esorcizzare la maledizione Champions: ci riproverà l'anno prossimo, intanto dovrà consolarsi con il primo scudetto italiano (primo calciatore nella storia a centrare il tris con Premier e Liga) e l'assalto alla classifica dei bomber dopo aver già conquistato la corona di 'Pichichi' in Spagna e Inghilterra.

Allenatore: ALLEGRI 9 – Dominio netto, mai in discussione. Con Ronaldo fa il vuoto, stracciando la concorrenza. La sua Juve non strizza sempre l'occhio agli esteti del bel calcio, però sul suolo della Serie A è un'armata praticamente invincibile. Quinto trionfo in altrettante stagioni, per uno degli allenatori più vincenti della storia bianconera. Un ciclo destinato a continuare: Agnelli lo ha confermato, lui ha ribadito la volontà di proseguire l'avventura a Torino. E magari sfatare il tabù europeo dopo la dolorosissima eliminazione per mano dell'Ajax.

(Pinsoglio, Gozzi, Kastanos, Nicolussi-Caviglia, Mavididi: S.V.)

Giorgio Musso

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