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Juventus-Torino, Allegri e Adani atto secondo: “Il calcio non è una scienza esatta”

Il tecnico della Juventus e l’opinionista si sono confrontati

JUVENTUS TORINO ALLEGRI ADANI/ Dopo la lite di sabato scorso, Massimiliano Allegri e Daniele Adani, ai microfoni di 'Sky Sport', si sono confrontati sulle loro idee di calcio al termine della sfida fra Juventus e Torino.

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Allegri: “Sicuramente quello che è successo sabato mi è dispiaciuto, però io dico quando parlo, però ogni tanto parlo perchè credo che non sia tutto da buttare, da un periodo di tempo si parla del nuovo, ma non è da gettare ciò che hanno insegnato i vecchi tecnici, ma fare l'allenatore non può dipendere soltanto dalle novità. Non dico tornare al calcio meno evoluto, dico che fare l'allenatore è un insieme di molte cose perchè altrimenti diventerebbe una cosa troppo scientifica. Bisogna tornare a formare gli allenatori miscelando tutto quanto ci è stato insegnato. Quello che l'altra sera volevo spiegare, in quel momento lì al Milan, i tre mediani servivano alla squadra, il mestiere dell'allenatore è quello di portare i risultati. Bisogna tornare alla formazione e credo che questo sia il passaggio più importante. Le partite non si vincono con i numeri, ma si vincono attraverso l'interpretazione dell'annata e del momento dell'annata, tanto il calcio è quello lì. La cosa è chiusa sabato, ho un grande rispetto e credo che sia fondamentale, io sono andato davanti alle televisioni e mentre stavo parlando mi esoneravano dal Milan, bisogna esser bravi ad accettare le sconfitte e migliorarsi. L'altro giorno vedevo un servizio da voi, dove si estremizza tutto, sull'Ajax che ha fatto un allenamento all'aperto. Io in questi anni di carriera mi son divertito molto, a partire dal Cagliari, a far debuttare tanti giovani, quando uno non migliora vado dalla società e dico via”.

Adani: “E' un tema da dibattere. Max vede le cose in un altro modo. Ti chiedo la cosa dell'altra volta. Un allenatore come te cosa può fare per fare diventare un gioco, un dominio, per essere più propositivo, poi ti chiedo il tuo parere sulla sconfitta del Liverpool?”

Allegri: “Noi abbiamo fatto 3 partite emblematiche, secondo me la migliore con lo United ma nessuno se lo ricorda perchè abbiamo perso. Con l'Atletico non abbiamo avuto grandi occasioni come il Manchester. Io ho avuto la fortuna di allenare Milan e Juventus, sono due squadre con due DNA diversi. Ecco l'errore che si è fatto, di andare a scimmiottare. Liverpool? Ci sono giocatori di livello, perchè quelli del Barcellona ed io, non per presunzione, dissi ad ottobre che erano favoriti”

Adani: “Io a settembre Max”.

Allegri: “Fino al secondo gol di Messi, il Liverpool stava giocando bene, negli ultimi minuti potevano prendere 5 gol, cosa che ci è successa in casa con l'Ajax e ci siamo impauriti. In un km ci camminano e ci corrono tutti, ci sono delle categorie”.

Adani: “Voi avete uno che è della categoria di quello lì argentino. Perchè ti chiedevo del Liverpool, la partita che hanno fatto loro perdendo è diversa da quella fatta da voi con Ronaldo con l'Ajax, una partita in cui avete proposto troppo poco”.

Allegri: “Si però noi con l'Ajax abbiamo preso il primo tiro al 37esimo. Alla fine del primo tempo c'era un timore di perdere più grosso di quello che doveva essere, perchè c'era pressione, assenze, tutta una serie di circostanze difficili da spiegare, in quei momenti lì non devi avere fretta. Con gli olandesi, due palle perse e loro davanti al portiere e su quello noi dobbiamo lavorare, perchè ripeto che la Champions è sempre stato un obiettivo come gli altri ed è sempre stata difficilissima da vincere e poi ci sono delle robe che vanno al di fuori di tutto. L'Ajax gioca con noi e ci mancano 5 giocatori, vanno a Londra e gli manca il centravanti. In quel momento lì noi eravamo in difficoltà, dovevamo stringere la cinghia ed aspettare il momento per fare il 2-1, se non ho intelligenza e strategia per arrivare all'obiettivo”.

Adani: “Ti saluto, permettimi di dire solo questo, tu cerchi la nuova leva calcistica secondo il tuo pensiero ma ci sono molte filosofie di pensiero”.

Allegri: “Però c'è un dato di fatto, quelli che vincono sono pochi. Si vince in tanti modi. Abbiamo vinto 5 scudetti, due finali di Champions però poi capisco che ci sono le mode”.

Adani: “I pensieri non le mode”.

Allegri: “I giocatori che vincono sono pochi e gli allenatori sono pochi”.

Adani: “Chi diventa critico d'arte senza aver mai dipinto”. (Ride, ndr)

Allegri: “Il calcio non è una scienza esatta, è arte, soprattutto con questo genere di giocatori qui. Grazie a tutti, buona serata”.

 

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