Il tecnico biancoceleste si racconta dopo il rinnovo e svela i retroscena del mercato
LAZIO INZAGHI / Simone Inzaghi riparte dalla Lazio e la Lazio riparte da Simone Inzaghi con l'obiettivo e l'ambizione comuni di puntare in alto, alla vetta. Non sono parole di circostanza. I biancocelesti fanno sul serio, trascinati dal tecnico che ha respinto le tante offerte ricevute e dopo il rinnovo vuole spiccare il volo. Lo racconta in una lunga intervista concessa al 'Corriere dello Sport', dove prima di guardare avanti è necessario fare un passo indietro: “Ci ho pensato e sono pronto per un nuovo ciclo, per una nuova sfida, per un bel progetto tecnico, in accordo con la società . Posso dirlo subito, con grandissima chiarezza: io e il mio staff daremo il massimo per centrare obiettivi importanti. Per noi, per la Lazio, per i nostri tifosi, per la società che ha creduto in me. Juventus, Milan e Atalanta? Gli interessamenti fanno piacere. Non sono arrivati solo quest'anno, già nel 2018, anche se abbiamo perso la qualificazione in Champions nell'ultima partita contro l'Inter, un po' per demeriti nostri, soprattutto per fattori esterni. C'erano state le richieste di un club italiano e di uno estero, avrei sicuramente guadagnato di più. Ma io ho dato sempre priorità alla Lazio, è la squadra del mio cuore, è la società che ha avuto fiducia in me. Sono contento delle scelta di continuare”.
Con Inzaghi, dunque, si guarda anche al futuro: “Una big? Sono un allenatore ambizioso, voglio crescere, ma in questo momento voglio fare bene qui. Il mio futuro è la Lazio, sono strafelice di andare avanti”. Avanti, sognando in grande: “Oltre ad essere l'unico laziale ad aver vinto la Coppa Italia e la Supercoppa da giocatore e allenatore, mi piacerebbe vincere lo scudetto da giocatore e allenatore. So che può sembrare qualcosa di irrealizzabile, ma sognare è lecito. Sì, nel contratto c'è un bonus scudetto. Il presidente ci crede. È una persona che ha inciso molto sulla mia voglia di allenare, è successo quando stavo per smettere la carriera di giocatore. Conosceva il mio desiderio di diventare tecnico, mi ha aiutato a realizzarlo”.