ITALIA NICOLATO MANCINI KEAN ZANIOLO/ La collaborazione con Roberto Mancini, le ambizioni dell'Under 21, Kean e Zaniolo, i giovani in generale. Questi e altri gli argomenti contenuti nell'intervista esclusiva rilasciata a Calciomercato.it da Paolo Nicolato, neo ct dell'Italia Under 21.
Nicolato, allenare la Under 21 è il giusto premio dopo un percorso iniziato sulla panchina dell'Under 18. Quale step è della sua carriera?
“Intanto esprimo gratitudine a Maurizio Viscidi per avermi voluto tre anni fa in Federcalcio e ringrazio anche il presidente Gravina che ha fatto una scelta coraggiosa e per me sorprendente. Sono molto contento, ho grande entusiasmo e voglia di fare. E' una tappa molto importante per me. Ho sempre cercato di far parlare il lavoro, sono arrivato ad un livello che 20 anni fa non avrei mai immaginato”.
L'Italia Under 21 è reduce dalla delusione nell'Europeo giocato in casa. E il titolo manca dal 2004. Ha una missione importante….
“Il primo obiettivo è quello di far crecere i ragazzi in modo che possano poi essere a disposizione della Nazionale maggiore. Dobbiamo mettere Mancini nelle condizioni di poter scegliere in un bacino più ampio possibile. Sinergia totale con un ct che non ha paura a far giocare i giovani“.
Poi però ci sono gli obiettivi sportivi per la sua Nazionale…
“In questo momento ci sono Nazionali più forti di noi. Ottenere vittorie non è facile. Noi abbiamo giocatori di qualità, ma numericamente in numero inferiore rispetto agli altri, la differenza è questa. E' necessario che i club investano nei settori giovanili. Cercheremo comunque di fare il possibile per riportare la Under 21 il più in alto possibile”.
Conta su Kean e Zaniolo o li considera ormai definitivamente nel giro della Nazionale maggiore?
“E' una cosa che valuterò di volta in volta insieme a Mancini, rispetto alle sue esigenze”.
Intanto saranno “perdonati” per l'episodio accaduto agli ultimi Europei, quando sono arrivati in ritardo ad una riunione tecnica?
“Gli errori li facciamo tutti, soprattutto ad una certa età. Sono comunque valutazioni che spettano innanzitutto a Mancini. In ogni caso sbagliando s'impara“.
Pinamonti è un suo pupillo. Sarà uno dei perni della squadra?
“Se non lo chiamerà Mancini sicuramente. Pinamonti è stato mio capitano nell'Under 20. Ho grande stima di lui e questo è risaputo. E' un giocatore a cui devo tanto, ha un profilo molto importante. Esprime al meglio quello che io chiedo”.
La sua Italia Under 20 si è fermata in semifinale ai Mondiali dello scorso giugno. Cosa prova se ripensa al gol annullato a Scamacca dal Var nei minuti di recupero contro l'Ucraina?
“Sicuramente dispiacere. Alcune volte gli episodi condizionano, però bisogna accettare anche gli errori degli arbitri”.
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