Inizio tutto in salita per la squadra viola: sabato la sfida alla Juventus
FIORENTINA MONTELLA CHIESA JUVE / La Fiorentina chiamata al riscatto dopo le sconfitte nelle prime due giornate di campionato con Napoli e Genoa. Al 'Franchi' arriva però la rivale storica Juventus, un impegno non certo dei più facili per la compagine viola. Vincenzo Montella, nel mirino della critica per un inizio di stagione tutto in salita, chiede pazienza: ” È chiaro che mi manca la vittoria. Capisco che sono sotto osservazione anche da parte dei tifosi. Dopo la sconfitta contro il Napoli ero l'allenatore migliore del mondo dopo quella contro il Genoa non ero all'altezza – spiega il tecnico a 'La Gazzetta dello Sport' – La società ha posto degli obiettivi, da centrare ad ogni costo. Io voglio identità , qualità , coraggio. Però ho bisogno di tempo. Sono arrivati 17 calciatori nuovi, quattro dopo le prime due giornate di campionato e abbiamo dovuto convivere con un calendario a dir poco non clemente. La Juventus l'hanno battuta in pochi ultimamente. Ci proverò anche perché le grandi storie nascono dalle sfide impossibili. Vorrei iniziare la grande storia della Fiorentina facendo qualcosa di speciale contro la squadra di Sarri”.
Montella si sofferma poi sui singoli, ad iniziare da Ribery: “Franck ha giocato l'amichevole con il Perugia come se fosse la finale di Champions. Questo lo rende diverso. Come diverso è CR7. Parliamo di stelle che primeggiano attraverso il sacrificio. Formidabili esempi per tutti”. L'allenatore gigliato coccola Chiesa: “Ha passato un'estate strana dove anche se si soffiava il naso quel gesto veniva analizzato. È dura vivere sotto la lente d'ingrandimento. Consigli? Intanto deve continuare a migliorare. Non deve rimuginare su una palla gol bruciata o su una grande parata del portiere avversario. E deve disinteressarsi del giudizio degli altri. Per il momento non è al cento per cento ma ci arriverà presto”. Infine, Montella ritorna sulla parentesi al Milan: “Non lo valuto come un fallimento. Non mi hanno dato il tempo di lavorare. Ho conquistato l'ultimo trofeo dei rossoneri: Galliani tiene ancora l'immagine della Supercoppa sul cellulare”.