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Luis Enrique e il tradimento di Moreno: la gravissima accusa del ct

L’ex ct deve fare chiarezza dopo le dichiarazioni dell’asturiano

LUIS ENRIQUE MORENO CONFERENZA / La conferenza stampa odierna di Luis Enrique è destinata a restare nella storia del calcio spagnolo e, perché no, mondiale. Riaccogliere il ct che aveva dovuto lasciare il suo posto per accudire sua figlia di 9 anni negli ultimi mesi di vita doveva essere un evento lieto, un grande, collettivo abbraccio all’asturiano, che ha vissuto la peggiore delle tragedie possibili per un essere umano.

Com’è noto, la gioia per il suo ritorno è stata oscurata dal caso Robert Moreno. Il 19 novembre scorso abbiamo ripercorso su Calciomercato.it tutte le tappe della rottura tra i due, che possiamo riassumere così: l’ormai ex ct, quando ha occupato il posto di Luis Enrique, ha dichiarato più volte in maniera chiarissima che era disponibile a farsi da parte “in qualsiasi momento” se e quando l’allenatore avesse avuto voglia di tornare a lavorare. Delle dichiarazioni che hanno però iniziato a mutare da ottobre, quando Moreno ha affermato che la sua presenza all’Europeo “non dipendeva da lui”, facendo più volte riferimento al suo rinnovo contrattuale. Dopo la vittoria con la Romania del 18 novembre, la federazione ha poi ufficializzato il ritorno in panchina di ‘Lucho’ e la contestuale esclusione di Moreno dallo staff.

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Spagna, Luis Enrique e “la slealtà” di Moreno

Ci chiedevamo, quindi, cosa fosse accaduto tra i due da portare ad una separazione così clamorosa dopo una relazione professionale iniziata a Roma, otto anni fa. In realtà l’avevano capito un po’ tutti, ma l’accusa era così grave che bisognava attendere le parole di Luis Enrique prima di pronunciarsi. Sono arrivate oggi, e non potevano essere più sincere.

Robert Moreno voleva allenare la Spagna sino prossimo Europeo e, solo dopo la manifestazione continentale, tornare ad essere il secondo allenatore. Una volontà espressa a Luis Enrique durante un incontro avvenuto lo scorso 12 settembre, che ha sconvolto l’ex romanista. “Posso comprendere la sua ambizione, il fatto di trovarsi di fronte all’occasione di una vita”, ha affermato lo spagnolo, “ma per me è stato sleale, non avrei mai fatto nulla del genere e non voglio una persona di questo tipo nel mio staff. L’ambizione smisurata non è una virtù, ma un grande difetto”.

Se Luis Enrique è tornato sulla panchina della Spagna è stato per volontà della federazione, il cui presidente, Luis Rubiales, ha sempre affermato che le porte per il suo ritorno erano e sarebbero state spalancate in eterno. Moreno, quindi, a cui la panchina della Spagna era stata affidata non per meriti sportivi ma per una terribile tragedia, ha smentito sé stesso, mettendo l’ambizione di fronte all’amicizia, confermando che “l’amore del potere esclude tutti gli altri”.

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Spagna, Luis Enrique e l'unico incontro con Moreno

Non è tutto. Durante il suo discorso, Luis Enrique ha dichiarato che il 12 settembre, giorno dello scontro, è stato l’unico in cui i due hanno avuto contatti. Una frase che ha avuto poco risalto, ma che se confermata sarebbe altrettanto grave: i giornalisti presenti alla conferenza hanno deciso, per delicatezza, di non approfondire la questione. L’ex commissario tecnico il 19 novembre scorso non si presentò nella sede della Federazione per negoziare il suo addio, inviando due avvocati, e ha salutato l’avventura spagnola con una lettera nella quale non è entrato nel merito della questione. Dopo le parole di Luis Enrique, però, quella lettera è diventata carta straccia.

Moreno ha l’obbligo morale di rispondere, confermare o smentire la versione del suo collega e presentarsi di fronte ai giornalisti che ha deciso di dribblare nella sua ultima notte con la Roja. Deve farlo per provare a lavare un’immagine che, altrimenti, resterebbe in eterno macchiata da uno dei tradimenti più gravi nella storia del calcio iberico.

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