NAPOLI ANCELOTTI / La resa dei conti, potremmo definire così l’incontro avvenuto stamane a Castel Volturno tra Ancelotti e la squadra. Oggi doveva essere il giorno libero degli azzurri e, invece, dopo la sconfitta contro il Bologna, ha reso necessario un confronto tra le parti. Il Napoli è settimo in classifica, non vince da otto partite, non faceva così pochi punti in 14 giornate dalla stagione 2009-10. Il momento merita riflessioni serie, la società non ha intenzione d’intervenire sul futuro dell’allenatore fino alla sfida contro il Genk del prossimo 10 dicembre che vale la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League. Ancelotti ha scelto di mandare la squadra in ritiro da mercoledì fino alla gara di sabato in trasferta contro l’Udinese. L’allenatore ha spiegato ai suoi ragazzi che non si tratta di una decisione punitiva, per mortificarli o braccarli ma per compattarli perchè contesta ai suoi ragazzi di non lavorare da squadra anche in campo e di avere scarsa personalità. La squadra e’ parsa spaccata anche sul ritiro, una parte l’ha accettato serenamente, un’altra invece non lo considera una soluzione soprattutto in virtù delle polemiche dopo la notte dell'ammutinamento di Napoli-Salisburgo fino all'incontro di venerdì scorso con il presidente De Laurentiis. Il confronto e’ stato acceso, il gruppo chiede ad Ancelotti di lavorare in maniera più intensa soprattutto sulla tattica, elaborando un’idea più definita, codificata e studiando di più gli avversari anche in sala video. L’anima storica ha sempre coltivato la personalità con la fiducia nell’organizzazione tattica durante l’era Sarri, s’aggrappa a questa storia. Non basta il ricorso al 4-3-3 se esso non viene provato con tanti allenamenti, così la pensano Mertens e compagni. Ancelotti si è detto disponibile ad accettare le indicazioni dei suoi ragazzi ma ha imposto il ritiro, vuole aggregare il gruppo per coltivare l'unità d’intenti. Dal 4 novembre al 2 dicembre, la svolta di Ancelotti: prima della notte dell’ammutinamento di Napoli-Salisburgo, dichiaro’ che non era d’accordo con la soluzione ritiro voluta da De Laurentiis. Quasi un mese dopo, e’ lo stesso Ancelotti a considerarla la condizione indispensabile per far rialzare la testa al suo Napoli.
Mirko Calemme/ Ciro Troise
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