Il tecnico bianconero parla alla vigilia del match con i friulani
JUVE UDINESE CONFERENZA STAMPA SARRI / La Juventus, archiviato il girone di Champions League, si rituffa nel campionato, con i bianconeri impegnati in casa allo Stadium contro l'Udinese. La squadra di Sarri viene da un pari con il Sassuolo e una sconfitta con la Lazio che sono costate il sorpasso da parte dell'Inter in testa alla classifica. Urge ripartire per rispondere ai nerazzurri in un duello che può durare fino al termine del campionato. Maurizio Sarri parla in conferenza stampa alla vigilia del match, Calciomercato.it seguirà per voi le dichiarazioni salienti del tecnico bianconero.
“Le partite di Champions portavo via energie, ma in questo senso dobbiamo metterci una pezza e fare un passo in avanti. Gotti? Ha un'intelligenza straordinaria, al Chelsea ho avuto la fortuna di lavorare con lui e Zola, senza di loro non avremmo fatto quel cammino. Sono contento abbia questa grande opportunità, è un ragazzo che ha intelligenza spiccata”.
JUVE PIÙ AGGRESSIVA? – “Essere aggressivi non c'entra niente con l'essere offensivi e offensiva non ha niente a che vedere con gli attaccanti. Offensiva è la mentalità, per me il modulo più difensivo del mondo è il 3-4-3. La mentalità offensiva non dipende dalla quantità di attaccanti. Per far giocare insieme Dybala, Ronaldo e Higuain ci vogliono determinate condizioni, che a volte possiamo essere più o meno bravi a capire. Dobbiamo comprendere quando in campo ci siano o meno queste condizioni”.
DOUGLAS COSTA E BENTANCUR – “Stanno bene, con presupporti diversi. Rodrigo è stato fermo 3 giorni e Douglas 20, che va a incidere sulla condizione fisica. Ieri si sono mossi abbastanza bene entrambi, su Costa ho una riserva sulla tenuta. Se Bentancur è un top player? L'ho detto più volte, è un giocatore con qualità fisiche sopra la norma e qualità tecniche sopra la norma. Sta crescendo tatticamente e in personalità, se avrà un'evoluzione normale sono certo che diventerà un giocatore top”.
SU RAMSEY – “Fino ad ora non è stato a disposizione, il recupero procede piuttosto bene, farà una piccola parte di allenamento con il gruppo e una parte personalizzata. Vediamo se c'è la possibilità di portarlo in panchina domani”.
RONALDO – “Sta recuperando bene dalle partite, è cresciuto molto come condizione fisica. La sua sensazione anche sua è che il recupero fosse più rapido rispetto al recupero di cui aveva bisogno fino a 20 giorni. Valuteremo in base a come uscirà dalle partite, ma è in grande crescita”.
EMRE CAN E RABIOT – “Non sono deluso. Rabiot è un ragazzo che ha avuto problemi di ambientamento nel nostro calcio, poi quando era in crescita ha avuto l'infortunio. Ha una struttura fisica notevole ed è chiaro che gli mancasse brillantezza, ha qualità, è un introverso quindi ci metterà qualche mese per trovarsi a suo agio in una realtà nuova, ma ha prospettive. Emre ha vissuto una delusione forte e ha fatto fatica ad andare oltre, ad venire fuori da questa delusione. Domani uno dei due giocherà sicuramente, ma nel corso della partite penso entrambi.
UDINESE – “E' una squadra pericolosa, sa chiudersi e fare densità, ha attaccanti pericolosi, uno velocissimo nell'attacco della profondità e l'altro protegge bene il pallone. Dovremo giocare con grande attenzione alle posizioni sotto la linea della palla”.
SULLE ITALIANE IN CHAMPIONS – “Non mi interessa ora. Sono contento per il calcio italiano che ha portato tre squadre agli ottavi, può essere il segnale di un risveglio. Manca la certezza di essere protagonisti fino alla fine, ma è un segnale di crescita. Il sorteggio mi interesserà da domani sera, se parlo di Champions sono io il primo a non dare un bel segnale”.
LA JUVE CAMBIA RISPETTO ALLE AVVERSARIE? – “In Champions non sempre trovi squadre aperte. Il Bayer fa del possesso palla l'arma migliore, ha più tendenza a giocare, la Lokomotiv invece copriva più gli spazi. In parte può essere vero, ma non credo che se una squadra si chiude allora la squadra forte vada in difficoltà. Tutte le squadre, finché non sbloccano il risultato, soffrono la mancanza di spazi. Se bastasse chiudersi, i grandissimi cicli non sarebbero esistiti”.