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Fiorentina, Commisso non molla: “Non sono pentito per il mio sfogo”. E su Nedved…

Il presidente viola torna sulle dichiarazioni nel post-partita con la Juventus

FIORENTINA COMMISSO NEDVED / Il caos del finale di Juventus-Fiorentina è costato una multa molto salata ai dirigenti viola e lo sfogo in diretta tv del patron Rocco Commisso, infuriato per una serie di episodi arbitrali che a suo dire stanno penalizzando la società toscana da settimane, continua a far discutere. “Ma non si è trattato di una esternazione 'ad personam', rivolta alla Juventus – ribadisce il numero uno della Fiorentina in una lunga intervista concessa al 'Corriere dello Sport' -. L'ho fatto per il calcio italiano, che poi è quello che viene esportato nel mondo. Su ESPN, per esempio, queste incongruenze nel metodo di giudizio sono state sottolineate in diretta, prima ancora delle mie parole. Ci sono stati dei fatti ed io sono intervenuto per difendere gli interessi della mia squadra”. Tutte le news di calciomercato e non solo: CLICCA QUI!

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Commisso, quindi, prosegue: “Lo ribadisco ancora una volta: la mia non è stata una richiesta di favori per la mia squadra, quanto una maggiore uguaglianza nel metro di giudizio. Se sono pentito? Assolutamente. E perché mai? Io sono uno battagliero, la mia forza, da sempre, è stata proprio quella di non tirarsi indietro di fronte a niente. L'ho imparato da mio padre, che è stato prigioniero per cinque anni in guerra. E anche da mia mamma, venuta meno all'età di 97anni e fino a 95 indipendente sotto tutti i punti di vista, dal vivere da sola fino alla gestione quotidiana della casa. Aspetto certe scuse”.

Infine un passaggio sulla replica di Nedved: “Buffon, quando la Juventus è venuta al Franchi, per la gara di campionato è stato un 'signorone'. Stesso discorso Andrea Agnelli o anche John Elkann, col quale ho scambiato delle battute a New York. Con Nedved io non devo parlarci”.

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